4.12.09
L'avversario di turno: il Perugia.
Il Perugia Calcio spa nasce nel 2005 dalle ceneri del centenario AC.Perugia1905, fallito nella gestione Gaucci dopo 14 anni di campionati importanti tra serie A e B. In quell’estate i Silvestrini, imprenditori romani, iscrissero la nuova compagine nella terza serie nazionale sfruttando le possibilità offerte dal Lodo Petrucci. In tre anni e diversi milioni di euro il Grifo è riuscito solo nel misero obiettivo di raggiungere il play-off con Cuccureddu alla guida e persi inopinatamente in quel di Ancona al primo turno di qualificazione. La società è stata quindi ceduta a Leonardo Covarelli, che nel mentre lasciava il Pisa approdato con lui nella serie cadetta.
Un anno, quello appena trascorso tra sofferenze sportive enormi, ed una salvezza raggiunta solo all’ultima giornata con la vittoria in casa contro il Lanciano, hanno messo a nudo una serie di errori di programmazione a cui in questa stagione la stessa dirigenza si era promessa di porre rimedio. Nella realtà dei fatti gli investimenti onerosi della scorsa stagione hanno minato profondamente le possibilità economiche di spesa, tanto che il nuovo direttore sportivo Sandro Marcaccio non ha potuto far altro che una politica di scambi e di arrivi di giocatori svincolati, viste anche le difficoltà a cedere i giocatori dall’ingaggio più oneroso che non avevano reso nella precedente competizione quanto ci si era aspettato (Mazzeo, Cutolo, ceduti in extremis, Ercolano e Del Core rimasti dopo un’estate da fuori rosa ). Si è ripartiti sotto la guida tecnica di Giovanni Pagliari, esonerato tre settimane orsono, per divergenze col presidente Covarelli e attualmente sostituito dal suo vice Marco Zaffaroni. L’obiettivo sarebbe stato invece quello di contrattualizzare Piero Braglia, vincente nel campionato di C1 a Pisa proprio con Covarelli, ma le leggi attuali non ne hanno consentito il tesseramento avendo egli già guidato in questa stagione il Taranto.
Dal punto di vista tecnico la squadra gioca un 4-4-2 classico, con Benassi tra i pali ed uno dei migliori giocatori a disposizione (per lui si parla di un interessamento del Catania a gennaio). Sulla linea di difesa a destra Zappetti, esperto difensore con trascorsi in B, Bonomi, ex Bari a sinistra e come centrali Raimondi (leader indiscusso della difesa, ma spesso assente per svariati motivi fisici) ed Accursi (in alternativa o in coppia Pagani ex Frosinone).Centrocampo da destra con Stamilla o Cazzola (ancora in ritardo di condizione fisica), Menassi (ex Monza), Perra e Bondi (ex Arezzo) nel ruolo di fantasista aggiunto sull’out sinistro. Coppia d’attacco Martini ed Ercolano, con le alternative Del Core e Paponi a subentrare. Nel complesso il valore sinora espresso dal gruppo vale la classifica, che vede gli umbri penalizzati di un punto in classifica per i ritardi di iscrizione al campionato nel mese di luglio. Sulla classifica e sulle residue possibilità del Grifo di raggiungere i play-off nulla da imputare a mister Zaffaroni, che qualche novità sul piano del gioco sembra averle portate, e non è certo sua la colpa dell’attuale situazione in cui versa il Perugia. Lui fa quello che può, con il materiale che ha a disposizione, se poi, i difensori commettono errori macroscopici e gli attaccanti sbagliano la mira, c’è poco da fare. Comunque sia, seppure sul piano del gioco le cose sembrano un poco migliorate, i risultati non cambiano granché; con le dirette avversarie solo un punto, pur giocando alla pari, in qualche occasione.
A destare maggiori motivi di apprensione, però, è la situazione economica nella quale sembrerebbe versare (o, forse, versa) la società (che non si sa di chi sia). Pochi soldi in cassa, una gestione a rischio visto il debito pregresso, difficoltà per riguarda versamenti ed emolumenti vari, sempre sul filo dell’ultimo giorno di scadenza, e la prospettiva che il mercato di riparazione, ammesso che possa servire a qualcosa, ci veda spettatori passivi. In più, la solitudine in cui sembra trovarsi il presidente (Voluta? Cercata?). Non cerca aiuto lui, attraverso l’ingresso di qualche socio danaroso? Oppure, c’è chi sta alla finestra in attesa degli eventi, per intervenire a cose fatte? Se non ha più risorse da investire nel Perugia, non sarà il caso di passare la mano o di cercare aiuto? Con quali garanzie si pensa di ottenere dall’Amministrazione comunale, il benestare per l’affare Curi? Con una società che si presenta con un capitale sociale di poche migliaia di euro? La città pretende e attende che sia fatta chiarezza su tutta la vicenda e che si dichiarino apertamente quali sono le reali prospettive del Perugia Calcio, nell’immediato e nel prossimo futuro. Pazienti, sì, comprensivi, pure, nei confronti di chi ci ha provato lo scorso anno, rimettendoci
diversi milioni di euro, ma a tutto c’è un limite, anzi, come affermava il Grande Totò: Ohibò! Ogni limite ha la sua pazienza! E domenica arriva la Paganese, che nell'immaginario perugino evoca non esaltanti
ricordi.
Il Prof. Grifagno & Saint Just per www.paganese.net