15.1.10
L'avversario di turno: il Foligno.
A Pagani il Foligno è pronto a cambiare nuovamente pelle. Come nel secondo tempo contro il Pergocrema, la novità di domenica potrebbe essere il modulo con il centrocampo a rombo dietro due sole punte, un modo per presentarsi in Campania con un assetto più coperto, ma senza rinunciare al gioco offensivo. La possibilità che i falchetti rinuncino al tridente in avanti è più di una ipotesi, visto che il tecnico l’ha provata nell’amichevole in famiglia di ieri, e se Fusi è abituato a mischiare gli uomini, non è solito fare pretattica e nascondere l’assetto di gioco.
A Pagani il Foligno si presenterà dunque con un trequartista, ieri sono stati provati Cavagna da una parte e Calderini dall’altra, dietro alla coppia di attaccanti che, sempre per quello che si è visto ieri, dovrebbe essere composto da un giocatore di peso, Turchi, ed una spalla più veloce e rapida, quasi certamente Giacomelli, andato in gol ieri nel tre a uno finale della partitella in famiglia, insieme Borgese, Furiani ed il giovane Tramontano.
Un centrocampo a rombo, che consentirebbe al tecnico diverse soluzioni, anche in base all’andamento della gara, come quella di Castellazzi davanti alla difesa, in alternativa a Borgese, oppure Furiani sulla sinistra per alternarsi con Sciaudone: tutti ballottaggi che sono stati testati in amichevole, con lo staff tecnico che dovrà decidere chi ha risposto meglio.
Poche indicazioni sui nomi, si è detto, ma è sempre più concreta la possibilità che domenica toccherà a Damiano Nori sostituire in difesa lo squalificato Pencelli sulla corsia di destra. A farlo pensare c’è, prima di tutto, il fatto che il giovane è stato schierato in quel ruolo e fatto giocare insieme all’altro terzino titolare Rossi. Inoltre Daniele Gregori, l’unica alternativa per Fusi sulla destra, è stato impiegato nel suo ruolo naturale di difensore centrale. Il tecnico, dunque, sembra orientato a non stravolgere il reparto arretrato più del dovuto, visto che in passato lo spostamento contemporaneo di più pedine non ha portato buoni frutti, anzi tutt’altro.
Il Messaggero