18.1.10
L’orgoglio biancazzurro gela il “Torre”.
La Paganese chiama due volte, Giacomelli e Cavagna rispondono: il pari è d’oro: 2-2.
La battaglia di Pagani mette in mostra un Foligno a due facce. Impacciato e sfilacciato per una buona fetta di primo tempo, spavaldo nella ripresa quando la formazione biancazzurra ha avuto il merito di non mollare e piazzare lo spunto vincente nel momento clou del match. Termina con un pareggio che accontenta naturalmente i falchetti ed i tifosi (circa una cinquantina) giunti in Campania. Subito novità sulla panchina umbra. Il tecnico Fusi è influenzato e lascia il posto al suo vice Andrea Mosconi. Falchi in campo con uno schieramento accorto. Furiani è preferito a Castellazzi, in attacco Turchi accusa fastidi al ginocchio destro e si accomoda in panchina. Spazio quindi a Virdis e Giacomelli supportati da Cavagna sulla trequarti. Nori rileva lo squalificato Pencelli. L’approccio alla gara è a dir poco titubante. La Paganese ha una partenza a razzo e costringe gli ospiti sulla difensiva, dove Izzo a destra mette subito in apprensione un Rossi che fatica a contenere il folletto di casa. Un pressing, quello degli azzurrostellati, che frutta anche il meritato vantaggio di Tortori (10’), lesto ad approfittare di un’indecisione tra Guastalvino e Tomassini. Sotto una pioggia battente è difficile giocare palla a terra, e gli errori in fase di impostazione si sprecano. Cavagna fa quello che può e i rifornimenti per le punte latitano. Nemmeno il momentaneo pareggio di Giacomelli dopo quattro giri di lancette mette le ali al Foligno. Gli uomini di Palumbo, decimati dagli infortuni di Castaldo, Lasagna e Zarineh, imperversano sulle corsie esterne, soprattutto sul settore di destra. A complicare i piani dell’undici di Mosconi la giornataccia del capitano Guastalvino che non riesce a contenere la velocità di Ibekwe. L’esperto centrale si macchia anche del fallo da rigore ai danni proprio della seconda punta africana, che spiana la strada al nuovo vantaggio della Paganese. Chi si aspetta la reazione del Foligno resta deluso. La squadra fatica ad imbastire azioni manovrate e non approfitta anche degli ampi spazi che si aprono nella zona nevralgica del campo dove i mediani di casa, Maisto e Memushaj, accompagnano la fase offensiva della Paganese. Borgese tenta di dare ordine alla manovra, ma i risultati non arrivano. Solo Giacomelli prova a creare qualcosa di concreto in zona gol, ma è poco assistito da un Virdis (chiuso nella morsa) che non ripete la buonissima prestazione offerta contro il Pergocrema. Dagli spogliatoi esce fuori un Foligno più combattivo ed intraprendente. La fiammata si spegne però dopo pochi minuti, la Paganese prende le misure ai falchetti e continua a macinare gioco. Ci pensa Tomassini a togliere le castagne dal fuoco su Tortori (9’) e su Memushaj (10’). La Paganese insiste ma a questo punto i falchetti alzano i toni del match. Gli umbri hanno il merito di non mollare e piazzano la zampata vincente con Cavagna che beffa Melillo. Un gol che galvanizza la squadra ospite, che a questo punto prova a sbancare il “Torre”. Cavagna è imprendibile ed i difensori azzurrostellati faticano a contenerlo. Il trequartista spinge la squadra che trova sfortuna ed imprecisione negli ultimi metri. L’unico appunto da muovere al Foligno è relativo agli ampi spazi che lascia in contropiede alla Paganese, alla disperata ricerca dei tre punti. La difesa regge però bene agli assalti, portati senza grossa convinzione dalle parti di Tomassini. A facilitare il compito della compagine di Mosconi l’espulsione di Izzo, rosso diretto per l’esterno della Paganese. Il risultato però non cambia. Per gli umbri un buon pareggio costruito con una gara dai due volti. Non spumeggiante nel primo tempo, cinico e spietato nella ripresa quando un superlativo Cavagna ha provato a trascinare i suoi compagni verso la seconda vittoria consecutiva. La salvezza è ancora distante, è vero, ma la formazione dell’influenzato Fusi è sulla strada giusta per regalare ai suoi tifosi l’obiettivo stagionale senza grossi patemi d’animo. Il recupero di Turchi, poi, potrebbe dare la spinta necessaria in attacco dove Virdis ha fatto enorme fatica a lasciare una minima traccia
Ma.M. - corrieredellumbria.it