22.2.10

Ma giocavamo in casa?

La Paganese non riesce a vendicare, sportivamente parlando, l'umiliazione della gara d'andata, quando gli uomini di Sannino maramaldeggiarono sulla formazione di Pensabene, conquistando un punto che non va buttato se consideriamo il valore dell'avversario. Certo, in questo momento e con la classifica che si ritrova la Paganese, i pareggi, soprattutto quelli casalinghi, servono quasi come un brodino. Quella vista domenica è una squadra che ha avuto un involuzione rispetto alle precedenti uscite, mi aspettavo una prestazione più aggressiva, con il coltello fra i denti. Certo non si può recriminare sui punti persi ieri ma bisogna recriminare su quelli contro squadre di pari livello. Ora il calendario ci impone in casa avversari di prima fascia, anche se gran parte di fetta della salvezza passa per la trasferta di Viareggio. Ritornando alla gara con il Varese c'è da segnalare l'esordio bis positivo di Pantanelli tra i pali. Due interventi in chiusura su rispettivi diagonali e gestione della difesa con personalità che vista la sua esperienza ne ha da vendere. L'altro esordio di giornata è stato quello dell'attaccante Giglio che non ha inciso sotto porta più di tanto. La nota positiva, oltre a quanto evidenziato in avvio di commento, è stata la capacità della difesa azzurra di non beccare gol contro il tridente biancorosso. Sinceramente, e lo ribadisco, mi aspettavo un'aggressività ed un'intensità maggiore. Credo che a questo punto si debba dare il cento dieci per cento per centrare l'impresa contro qualsiasi avversario. Bisogna assolutamente cercare di fare punti a ripetizione perché bisogna evitare l'ultimo posto. L'ultima considerazione è per la Curva che continua nel suo sciopero del tifo. Rispetto ma non condivido tale presa di posizione in questo momento. Era giustificata forse nel dopo scoppola di Varese e non avvenne, ora sinceramente, soprattutto al "Torre", ci vuole il calore di tutti per dare stimoli ai calciatori e non lasciarli soli. Ritorniamo a tifare e far sentire il calore ai ragazzi, a dieci giornate dal termine è inconcepibile questa situazione. Una strana sensazione che mi ha fatto riflettere. Sembrava in alcuni momenti che giocassimo fuori casa tanto che si sentivano i cori della sparuta rappresentanza dei tifosi del Varese. E' una protesta che non giova a nessuno, che non stimola i calciatori ne serve a scuotere la società. Ora serve solo raggiungere in qualsiasi modo la salvezza e non tifare non rappresenta la scelta migliore per ottenerla. La Paganese è in difficoltà, andava stimolata all'inizio e non inscenare una protesta ora quando si è sull'orlo del baratro. Ora va solo sostenuta.

Peppe Nocera per Paganese.it