E’ durata solo una settimana la permanenza al penultimo posto della Paganese (vedere la classifica qui a destra per credere). La sconfitta di Busto Arsizio e la concomitante vittoria del Pergocrema sul Viareggio ha riportato la squadra di Palumbo con i piedi per terra (è proprio il caso di dirlo). Per i colori azzurrostellati sono stati sette giorni di fuoco, con emozioni altalenanti e contrastanti. Dopo la sofferta vittoria nel derby contro il Sorrento, c’è stato il flop della campagna acquisti di riparazione, che ha portato a Pagani solo Vicedomini e Giglio. Come già ribadito nel pezzo di mercoledì, nulla da discutere sulle qualità dei due calciatori, ma alla Paganese serviva anche qualcos’altro. A rincarare la dose ci ha pensato l’insofferenza dei tifosi, sentitisi traditi dalla società per i mancati rinforzi (dopo la contestazione pacifica del derby, ci sarà da aspettarsi qualche altro “sciopero del tifo”?). Soltanto una vittoria della squadra poteva sedare la situazione, ma così non è stato. E dire che le cose si erano messe bene con il vantaggio di Izzo dopo 180”. Ma, dopo aver sprecato almeno due palle – gol, è arrivata, come consuetudine, la doccia fredda del pari di Ripa, prima della rete di Serafini a fine primo tempo. Alla squadra, in termini di impegno, non si può rimproverare nulla: il pallino del gioco è stato quasi sempre nelle mani della squadra di Palumbo. A fare la differenza è stata la malizia e la cattiveria sottoporta, qualità che ha invece dimostrato la squadra bustocca. Nell’occasione del pareggio locale, evidenti le responsabilità di Melillo sul tiro tutt’altro che irresistibile di Ripa, anche se è inammissibile che fra un capannello di maglie granata della Paganese, sia stato l’attaccante ad arrivare per primo sul pallone respinto dall’estremo difensore. Il gol del sorpasso, opera di Serafini, conferma il momento poco felice della retroguardia paganese: è il trequartista ex Brescia a raccogliere prima di tutti un errato disimpegno. Piccoli grandi disattenzioni che potevano compensare gli errori degli attaccanti che non sono riusciti a concretizzare la buona trama di gioco della squadra. Bisogna lavorare soprattutto su queste incertezze, anche perché il primo gol è nato sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Prima di archiviare il capitolo Pro Patria, volevo riflettere su alcune scelte di Palumbo. Il numero della rosa è esiguo, ma non penso che il giovane Ingrosso sia stato comprato solo per scaldare la sedia, come si suol dire. Forse non è ancora in condizione, ma se non è così una chance gli poteva essere concessa. Sugli attaccanti nulla da rimproverare, anzi. Ho ammirato la decisione, anche coraggiosa, di lasciare in panchina Ibekwe per un Tortori che si sta ben esprimendo ultimamente (e non solo).
Ora all’orizzonte c’è la sosta. Una pausa che ha i suoi pro e i suoi contro. L’elemento sfavorevole è dato appunto dalla classifica. Vedersi in fondo alla graduatoria per più di una settimana non è la miglior cosa. Però la sosta viene in un momento favorevole in quanto la squadra ha la possibilità di accumulare la cattiveria post - Busto da sfoderare alla ripresa contro il Varese. La squadra di mister Sannino è la quarta forza del campionato, la sorpresa più grande di questa stagione ed è una corazzata, ma solo fra le mura amiche del “Franco Ossola”. Se in casa la squadra lombarda non perde dal settembre del 2008 (nei campionati professionistici meglio ha fatto solo l’Inter che non ha mai perso in casa da quando c’è Mourinho in panca) e in questa stagione ha sempre vinto, eccezion fatta per il pareggio di domenica scorsa con il Benevento, in trasferta zoppica tanto ed ha raccolto solo 7 punti, frutto dei pareggi a Como, Novara, Busto Arsizio e Perugia e della vittoria a Viareggio. Con la speranza che non voglia cambiare trend proprio dopo la sosta. AD MAIORA!!!
Danilo Sorrentino - www.paganese.net