Non ci è rimasto nient’altro se non attendere agonizzanti il fatidico 9 maggio, giorno della 34a giornata di campionato, giorno che con tutta probabilità vedrà la Paganese impegnata a Novara con un unico obiettivo: onorare la sua ultima gara in Prima Divisione. Il verdetto della giornata appena trascorsa è quasi definitivo e cruento. Con la sconfitta a Lumezzane e le contemporanee vittorie di Como e Pergocrema, che si sono rese protagoniste di inaspettati e sorprendenti blitz esterni rispettivamente ad Arezzo e Benevento, la penultima piazza, l’ultima utile per un posto nella griglia play-out, ora dista di sette lunghezze. Un abisso se si pensa che mancano appena sette giornate. Commentare la gara degli azzurrostellati in terra bresciana sarebbe superfluo, ripeterei cose dette e stradette centinaia di volte in questa rubrica e non mi va di essere ripetitivo. Come diceva qualcuno in settimana, è difficile commentare in modo obiettivo le gesta (o meglio le disfatte) della propria squadra del cuore. Nelle settimana passate ho sempre lasciato spazio alla speranza, a quel briciolo di speranza che ieri è diventato proprio misero e che svanirà soltanto quando la matematica condannerà la Paganese alla retrocessione.
Se fossi uno sportivo che di domenica in domenica va a dare un occhio alla Lega Pro senza seguirla più di tanto, direi che la Paganese ormai è spacciata, che nessuna squadra ha mai recuperato un simile distacco, in virtù anche dei risultati delle avversarie che vincono clamorosamente su campi in cui si lotta per la promozione. Nessuna insinuazione da parte mia, solo l’ammirazione verso Pergocrema e Como che evidentemente sono più attrezzate della Paganese se la precedono nettamente in classifica. Io credo solo che con Gonnella e Cozzolino o Le Noci (solo per citare i calciatori più rappresentativi) e con il calcio che questa squadra esprime, a quest’ora saremmo già salvi. Ma questo è fantacalcio, sono discorsi da marciapiede che nemmeno voglio fare, pur condividendoli in parte.
Ciò che voglio fare, però, è alimentare la speranza a quelli che come me oggi trovano difficoltà a parlare ancora di Paganese. Ci aspettano due partite casalinghe consecutive con Benevento e Monza. Domenica prossima sarà derby e tra le altre cose c’è voglia di vendetta dopo il mezzo tradimento di ieri degli stregoni, che non stanno attraversando un gran momento dal punto di vista mentale. Dopo la sosta, verrà a festeggiare la Pasqua a Pagani il Monza nel giorno del Sabato Santo. La squadra brianzola evoca solo bei ricordi, visto che proprio al “Brianteo” la Paganese ha vinto la sua unica gara in trasferta. Poi, quando a Pagani sarà festa per la Madonna delle Galline, gli azzurrostellati saranno chiamati allo scontro verità in casa del Como, dove potrebbe decidersi il campionato. Prima dell’altro scontro diretto, alla terzultima giornata in casa del Pergocrema, c’è l’abbordabile (sulla carta) sfida casalinga con l’Alessandria, ormai già salva, ma allo stesso tempo lontana dai play-off. Stessa situazione per il Perugia, con cui la Paganese chiuderà la sua stagione casalinga, prima di far visita ai campioni del Novara. Un calendario non complicato, così come non ce l’hanno neppure le avversarie, specie il Como che deve ancora vedersela con Cremonese, Lumezzane e Benevento, tutte in trasferta. In virtù anche dei due scontri diretti che la Paganese dovrà sostenere in questo ultimo quinto di campionato, nulla è ancora scritto. Purtroppo ciò che desta preoccupazioni è il trend negativo lontano dal “Torre”, con soli 4 punti conquistati, frutto del pareggio di Sorrento e dell’exploit di Monza. Troppo poco per una formazione che si giocherà sui terreni nemici la permanenza in terza serie. Serve una sterzata, un cambio di rotta drastico ed efficace. Ma a sette giornate dalla fine potrebbe essere più inutile che altro. AD MAIORA!!!
Danilo Sorrentino - www.paganese.net