I rammarichi, la sfortuna e gli errori non si contano più. La Paganese non sembra avere le capacità per uscire fuori dal tunnel e la retrocessione appare inevitabile. Il quadro è questo, a voler essere obiettivi. La nota amara è che non ci sono motivi per sperare in qualcosa di diverso. Faccio fatica a trovare un appiglio, un barlume di speranza per tenere ancora accesa una piccola fiamma destinata a spegnersi con il passare delle domeniche. Ci vorrebbe un colpo di spugna per salvare la stagione o cancellarla al più presto per programmare qualcosa di serio e duraturo. Anche questo amletico dubbio assale tutti noi che amiamo la Paganese. Alla squadra non posso imputare assolutamente nulla. Pur con tanti limiti, gli azzurrostellati mettono in campo tutto quello che hanno nel proprio bagaglio ma non basta. Serve qualcosa di più concreto che la società non è riuscita a trovare in sede di mercato e che abbiamo ripetuto una miriade di volte. Ed ora eccoci qui alla resa dei conti quando mancano otto turni alla fine del torneo. Preferisco non stilare tabelle per non alimentare illusioni e non disattenderle puntualmente. Ci resta da vivere alla giornata con l'auspicio che, per la legge dei grandi numeri, questo trend possa essere invertito quanto prima. Non è facile scrivere di Paganese e tifare Paganese in maniera viscerale contemporaneamente. Non so cosa far prevalere dentro di me. Le amarezze e le delusioni sono tante ma non possiamo abbandonare una navicella che sta affondando. C'è da stringersi ancora di più attorno alla magica stella, come abbiamo sempre fatto. Avanti verso la salvezza...nonostante tutto.
Francesco Pepe per paganese.it