28.5.10

A Livorno per crederci.

L'amarezza e la delusione del dopo gara di domenica scorsa, nel giro di un paio di giorni, ha lasciato spazio ad una sensazione di tranquillità che mi rende sereno in vista della trasferta di Livorno. Tale stato umorale l'ho riscontrato anche nelle tradizionali quattro chiacchiere, l'intervista, che ogni giovedì mi rilascia il tecnico Palumbo. Serenità e tranquillità che pervade tutto lo spogliatoio azzurrostellato con i calciatori che hanno raggiunto un livello di consapevolezza nei propri mezzi, in vista della gara di ritorno, scaturito paradossalmente dal pareggio interno di domenica scorsa. Se rammarico c'è, ma sembra già scomparso, è quello di aver constatato come contro il Viareggio visto a Pagani ce la si può giocare. Intanto, aldilà delle analisi psicologiche, voglio fare un'altra riflessione. Siamo alla vigilia di un passaggio importante della storia della Paganese. Domenica o si retrocede o si disputerà per il quarto anno di fila la C1. Domenica, dunque, conosceremo il destino calcistico, sul campo, degli azzurri. Quello che è stato fatto fa parte del passato ma nell'ansa più nascosta del cuore di ogni tifoso della Paganese c'è una speranza che alimenta il fuoco della passione che spingerà tanti tifosi a mettersi in viaggio alla volta di Livorno. Anche se flebile, anche se remota, anche se inimmaginabile, i paganesi vogliono ancora crederci. Contro la storia di un campionato che racconta di una squadra che in trasferta ha vinto solo due volte, contro le statistiche che svelano come la Paganese nelle sue quattro trasferte della storia a Livorno, a cavallo tra gli anni settanta ed ottanta, in quello stadio, ha raccolto due pari e due sconfitte, contro i numeri del confronto con il Viareggio che nei tre incontri sin qui disputati la Paganese non ha mai vinto, ci vuole credere. Ecco, si va a Livorno perché ci si crede, perché come ha ribadito Palumbo " la mia squadra, per rispetto di una città, di una società, di una storia e della maglia che indossa sino alla fine dovrà lottare per poi non rimproverasi nulla ". Comunque vada grazie lo stesso cara Paganese, per le emozioni che mi hai regalato, potendo raccontare di sfide contro avversari che solo qualche anno prima calcavano i campi della serie A o della serie B, di aver potuto scrivere o accostare il tuo nome ad avversari che hanno scritto la storia del calcio italiano. Comunque vada, ed in anticipo, ti rivolgo il mio Grazie!!

Peppe Nocera per Paganese.it