E' proprio così. Ora dipende solo da noi, dalla Paganese s'intende. Dopo l'impensabile epilogo del campionato di domenica scorsa, la salvezza dipende solo dalle capacità di questo gruppo che ha creduto sino alla fine, non di potercela fare, in quanto dipendeva anche dagli altri, ma di esserci sino alla fine e giungere all'appuntamento. La Paganese ha avuto il merito di presentarsi all'appuntamento che il campionato le ha riservato e ora cerca la sorpresa finale, ma questa è tutta nelle sue mani. I motivi sono molteplici e di varia natura. Partiamo dall'aspetto più importante in questo momento, ovvero quello psicologico. La lunga ed affannosa rincorsa s'è chiusa positivamente a differenza del Viareggio che si ritrova a disputare i play-out dopo una stagione ai margini e dopo aver fallito in casa una vittoria che ne avrebbe decretato la salvezza. La condizione fisica, altro elemento fondamentale in questo periodo della stagione, con i ragazzi, guidati dal Prof. Ambrosio, che hanno dimostrato di avere ancora birra in corpo e con una serie di calciatori brevilinei come Ibekwe, Tortori ed Izzo che vanno ancora a mille e dovranno essere determinati. Il fattore mentale della società, abituata negli anni a disputare questo tipo di gare, capace di trasmettere la carica giusta all'ambiente. Il pubblico che finalmente deve ricredersi spingendo al massimo in queste settimane il piede sull'acceleratore dell'entusiasmo trascinando con se anche la squadra. Al contrario della depressione che attanaglia i viareggini consci di dover far tutto daccapo. Non da meno il fattore campo, vista l'indisponibilità dello stadio toscano, con la Paganese che praticamente giocherà due volte in casa, e questo è un vantaggio non da poco, vista la differenza tra la tifoseria azzurra e quella bianconera. Non ultimo l'ottimismo del suo presidente, tra i pochi che sino all'ultimo avrebbe scommesso sul raggiungimento di questo risultato. Ora dipende solo da noi. Da tutti noi, società, squadra, città e tifoseria.
Peppe Nocera per Paganese.it