Persone “sconvolte”, stanche, come se quella partita l’avessimo giocata noi, quasi incapaci di esprimere una frase di senso compiuto nell’immediato dopo-gara, ma allo stesso finalmente sorridenti e piene di speranza per una salvezza che non sembra più un’impresa utopistica. E’ questa la fotografia più bella del match di domenica che porto dentro di me. Finalmente una domenica (perfetta) favorevole alla Paganese, vittoria contro il Perugia e ottimi risultati provenienti dagli altri campi con il Varese che espugna il “Rigamonti-Ceppi” favorendo anche la troupe di Pino Palumbo.
Quasi irreale il clima che si respirava nella parte sinistra della tribuna stampa, occhi puntati sul rettangolo del “Torre” ma orecchie tese alla radiocronaca di Lecco – Varese. I due gol del Varese riaccendevano quella flebile speranza di salvezza ed allo stesso tempo la rabbia per un gol che tardava ad arrivare. Clima teso misto al nervosismo, avanti ed indietro frettoloso, imprecazioni varie ed ecco che finalmente arriva l’urlo liberatorio al gol di Tortori. Gol che infonde fiducia, tanta fiducia, nell’ambiente azzurro stellato pronto per la trasferta di Novara.
Tutto in 90 minuti, al “Silvio Piola” la Paganese giocherà la gara più importante della stagione. Non si può più fallire, non ci saranno altre occasioni per rimediare. Occorrerà uscire da Novara con un risultato importante e sperare che il Como superi nel derby fratricidio il Lecco. Bisognerà invertire il trend negativo lontano dal “Torre”, bisognerà lottare su qualsiasi pallone ed essere concentrati per l’intera durata della gara senza sbavature né quant’altro. Le nostre differenti motivazioni dovranno aver la meglio.
La città, ancora una volta, è vicino alla squadra, crede nel miracolo calcistico ed è pronta a stringersi ancor di più agli azzurrostellati, nonostante tante non rosee vicende in questo campionato. “In questa settimana – l’invito di Palumbo lanciato in sala stampa - dobbiamo dimenticare tutto quello che è avvenuto in passato, dobbiamo unire tutti le nostre forze, società, tifoseria e squadra, per fare risultato a Novara. La C1 è un patrimonio per l’intera città, noi calciatori ed allenatori siamo soltanto di passaggio!!!”
L’ambiente è compatto, è pronto a mettersi in marcia verso Novara in gran numero per sostenere la troupe di Palumbo, per spingerli a scrivere un’altra pagina della storia azzurrostellata che potrebbe restare negli annali come il più grande miracolo calcistico nella città di Sant’Alfonso. E’ FINITA SI DICE ALLA FINE!!! CREDIAMOC1
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