Pino Palumbo è concentrato sulla doppia sfida col Viareggio. Non vuole guardare più avanti, anche se è ben conscio che con una salvezza nei playout avrebbe messo a segno un’impresa sportiva memorabile, cosa che potrebbe proiettarlo in una piazza con ambizioni diverse dalla permanenza in categoria: «Ma chi ci dice che questa piazza non sia Pagani? Nel calcio tutto è possibile. Quest’anno si è fatto un discorso diverso, ma penso che la mia condizione non cambierá mai. Non sono legato a nessun carro e questo lo sanno tutti. Sono Pino Palumbo, l’allenatore e l’uomo di sempre, quello che è stato sei mesi fermo nonostante avesse vinto i playoff di serie C2 contro squadre blasonate come Spal e Reggiana. Se sono pronto? Lo sono da sempre. Adesso però sto pensando soltanto a vincere questi spareggi. Sarebbe una soddisfazione enorme riuscirsi, con un gruppo che ha dovuto attraversare tantissime difficoltá. Noi ci siamo, dobbiamo stare tranquilli, lavorare bene in questi ultimi giorni e cercare di vincere la partita in casa. Sento parlare di due o tre a zero, mi basta anche il successo di misura e poi a Livorno andremo convinti di poter superare lo scoglio». Sui muri della sala stampa dello stadio "Torre", intitolata al compianto collega Salvatore Scarano, sono ben visibili le prime pagine dei giornali con le imprese storiche della Paganese, qualcuno pare abbia giá preparato una nuova cornice per riempirla, a questa osservazione Palumbo risponde, come suo solito fare, con una simpatica battuta: «Cornici? Ma non faccio il pittore, sono un onesto lavoratore di campo, uno che con tanta abnegazione cerca di raggiungere i risultati giusti. A volte ci riesce, altre no. L’importante è fare sempre il meglio possibile». Chiusura con l’avvicinamento alla sfida numero uno contro il Viareggio. Che Paganese ci vorrá? Palumbo ha le idee chiare: «Una Paganese convinta di potercela fare, che giochi la sua partita come ha fatto nelle ultime settimane. Spero soltanto di avere tutti gli uomini a disposizione, purtroppo non ci sará Panini che ha problemi al ginocchio e stiamo tentando di recuperare al meglio Memushaj che non è al massimo».
Giuseppe Della Morte - La Città