14.6.10

L ultimo ruggito del "mago" Rambone.

NAPOLI. Ciao Gennaro. Perché non si tratta di un addio, ma di un arrivederci. Continuerá a seguire il suo Napoli da lassù. E’ venuto a mancare ieri, in triste e afoso sabato mattina al Cardarelli, dove era ricoverato da quattro giorni per una crisi respiratoria. Le condizioni erano apparse subito gravi, poi è emersa la (piccola) speranza che potesse vincere pure questo avversario. • Non ce l’ha fatta. E il suo stile focoso mancherá a tutti i tifosi che l’hanno apprezzato in questi anni. Opinionista con la O maiuscola. Televisione ("Canale 34" a Number Two, Simona Ventura lo ha anche voluto a "Quelli che il Calcio", memorabile una sua apparizione alla Domenica Sportiva), radio (ha fatto parte della squadra di "Radio Marte"), ma anche giornali e settimanali. Graffiante e diretto. Perché ha sempre detto quello che pensava. A voce alta, per ribadire i suoi concetti in maniera chiara. Il calcio come una religione (laica) di vita. La tattica, un chiodo fisso. Era uno che ci capiva. Un "competente". Che comincia da attaccante. Dal Rione Sanitá (nato l’1 aprile ’35, aveva 75 anni) - il cuore di Napoli - con furore agonistico da vendere. Catanzaro, Brescia, Venezia, Matera e la tanto amata maglia azzurra. Era il ’59. I suoi compagni, Vinicio, Bugatti, Pesaola. L’allenatore era Amadei, il presidente nientemeno che il comandante Lauro. Colleziona 8 presenze e un gol, realizzato al Bari (che vinse 2-1). Poi intraprende la carriera di allenatore. Zingaro della panchina. Qualche intuizione geniale (scopre a Como, lo zar di tutte le difese, Vierchowod) e un’impresa che i tifosi con qualche capello bianco in più non dimenticheranno mai. Arriva al Napoli nel 1983, subentra a Giacomini, in tandem con Pesaola. Situazione difficile, per molti disperata, ma arriva la salvezza con un ruolino di tutto rispetto nel girone di ritorno, 6 vittorie, 9 pareggi e 4 ko. Napoli salvo. Ma la sua carriera continua. Anche se il palcoscenico non è quello scintillante della serie A. Rambone ha sempre accettato le sfide con grande professionalitá (ha scritto pagine memorabili alla guida della Paganese con Tonino Albano, attuale massaggiatore azzurro, fantasista di quella squadra) e ne ha fatto un motivo di vanto: «Sono l’unico allenatore che è stato dalla A alla Promozione», amava ripetere. Nel suo curriculum anche un’esperienza all’estero. Curatore della preparazione atletica (il punto forte) all’Olympique Marsiglia di Tapie. Grande personaggio. Che il Napoli ha ricordato sul suo sito ufficiale. Cordoglio di tutta la societá e le parole del presidente De Laurentiis: «Sono profondamente addolorato per la scomparsa di Gennaro Rambone. Il Napoli perde un vero e appassionato tifoso di questa maglia». Funerali domani alle ore 11.30, nella chiesa di Santa Maria della Misericordia, a Capodimonte. In molti vorranno salutarlo: era uno che si faceva voler bene.

Pasquale Tina - La Città di Salerno