28.6.10

La Paganese punta sulla continuitá. Palumbo sceglie i baby.

E’ la Paganese delle conferme e della continuitá. Chi pensava a un cambio al vertice della societá è rimasto deluso. Trapani è lì dove l’avevamo lasciato, anzi ancor più carico delle precedenti occasioni. Chi credeva nella partenza di un progetto tecnico diverso, sará rimasto sorpreso dalla volontá del patron di lasciare in panchina l’allenatore della passata stagione. Pino Palumbo sará ancora al timone della Paganese.

Per la prima volta nella sua gestione, Trapani lascia lo stesso tecnico in panchina per due tornei di fila. Non era mai successo finora. Ma la Paganese riparte anche da alcuni calciatori che, nel grigiore generale della scorsa stagione, hanno dimostrato di poter dare ancora molto alla causa: parliamo dei riscattati Sciannamè e Lasagna, ma anche di Esposito, fresco di rinnovo, oltre che dei riconfermati Tortori, Castaldo e Grimaldi. Questi i temi principali nel fine settimana azzurrostellato.

Punto numero uno: non c’era nessuno in grado di sostituire Raffaele Trapani al vertice del club. In questi casi, quando si vuole subentrare, si tirano fuori i quattrini senza troppe chiacchiere e si procede all’affare. Probabilmente non era maturi i tempi perché la situazione evolvesse in modo differente da com’è andata; punto numero due: Palumbo non ha svolto male il suo compito nonostante la retrocessione ai play-out. Se fosse un po’ meno rigido negli atteggiamenti probabilmente avrebbe giá spiccato il volo verso societá più ambiziose.

Di errori ne ha commessi anche lui, ma Trapani gli ha voluto dare la chance della rivincita. Ci può stare; punto numero tre: sicuramente Esposito, Sciannamè e Lasagna non solo calciatori che ti cambiano la vita. Possono però far parte di quella schiera di mestieranti della categoria e, con l’esperienza maturata quest’anno, potranno dare qualcosa in più nella prossima stagione. Puntare su Tortori appare scontato ma Trapani, Palumbo e chi li accompagnerá nella fase di mercato non dovranno commettere l’ingenuitá di non affidarsi a qualche marpione della categoria nei reparti principali. Cos’aggiungere ancora? Forse una figura di competenza nell’ambito del mercato ci vorrebbe.

Giuseppe della Morte - La Città di Salerno