Dopo aver definitivamente detto no alla cordata capeggiata da Marrazzo, il presidente Trapani deve fare i conti con un altro grattacapo: il ripescaggio. I criteri approvati dalla Lega a questo riguardo hanno lasciato di stucco la società, che ora sta sfogliando la margherita. Il provvedimento ricalca quello delle passate stagioni con l’aggiunta di una fidejussione integrativa, finalizzata all’attività giovanile, che deve essere aggiunta a quella base che si aggira attorno ai 400mila euro. In più la società deve garantire altri 400mila euro e la somma per il ripescaggio in Prima Divisione sfonderebbe il tetto del milione di euro. Decisamente una ‘mazzata’, soprattutto per le società, come la Paganese, che hanno sempre pensato prima al bilancio e poi all’organico e agli obiettivi. Spedire la domanda di ripescaggio significherebbe far cadere il castello della società senza debiti, che dura da sette anni. Il problema, in un periodo di crisi specie per i presidenti delle serie minori, riguarderebbe quasi tutte le formazioni. Solite stranezze della Lega e del presidente Macalli, che più volte ha ribadito di non voler più ripescaggi, piuttosto verrà abbassato il numero delle squadre partecipanti alla Lega Pro.
Nella virtuale graduatoria delle ripescate, la Paganese occuperebbe il secondo posto alle spalle del Giulianova. Detto che Lecco e Pro Patria non possono essere ripescate, in quanto hanno già goduto di questo privilegio negli ultimi cinque anni, e che il Potenza è stato retrocesso per illecito sportivo, a giocarsi i primi tre posti resterebbero solo Paganese, Giulianova e Pescina. Se quest’ultimo vanta la migliore posizione di classifica fra le tre (ha terminato il campionato al terzultimo posto, rispetto al penultimo delle prime due), nella media spettatori e nella tradizione calcistica perde tutti i punti a suo favore. Infatti è una società quasi neonata (fondata nel 2005, quest’anno era al debutto in Prima Divisione) e ha una media spettatori negli ultimi cinque anni pari a 706. La Paganese ha una storia ultraottantennale con soli quindici anni fra C1 e C2, rispetto ad un Giulianova che in altrettanti anni di storia ha disputato dalla stagione 71’/72’ ad oggi sempre campionati di serie C, tranne una piccola parentesi di due anni in D. Anche nella media spettatori gli abruzzesi superano gli azzurrostellati: 1769 contro 1645. Ma voci di corridoio parlano di un ripescaggio in bilico anche per i giallorossi, a causa di intricati conflitti interni alla società e di fondi non reperibili. Si prospetta la solita estate rovente.
Danilo Sorrentino - www.paganese.net