7.8.10

La Paganese batte un altro colpo: preso l'attaccante Triarico.



Giuseppe Bove ACQUASANTA TERME. Colpo di mercato della Paganese che nella tarda mattinata di ieri ha definito l'ingaggio dell'attaccante Vittorio Triarico, brindisino classe '89 di proprietà del Lecce. Un asse di mercato molto caldo quello tra salentini ed azzurrostellati che ha visto approdare alla corte di Palumbo in rapida successione il centrocampista Vicedomini, il difensore Ingrosso, il portiere Gabrieli. L'arrivo di Triarico, reduce da un'annata anonima a Taranto ma protagonista con il Crotone due stagioni fa quando si segnalò come uno dei giovani più promettenti di Prima Divisione contribuendo alla promozione dei pitagorici in B, completa il reparto d'attacco della Paganese. Triarico è una seconda punta ambidestro abile nel dribbling e consentirà a Palumbo di variare le soluzioni offensive assieme ai vari Tortori, Magliocco e Tedesco. Il calciatore pugliese esordirà in maglia azzurrostellata domenica sera nel triangolare di Grottammare (la squadra di Palumbo giocherà i primi due incontri con la locale compagine e con la Sambenedettese). Sistemato un altro tassello, il mercato azzurro non è affatto concluso. L'accordo per il centrocampista Liccardo del Napoli è ad un passo (piccoli dettagli da limare con il club partenopeo). Il presidente Trapani ha in canna il grande nome per la difesa, un centrale di assoluto valore che guidi il reparto arretrato. Piacciono Urbano e Pomante ma il patron ha abituato ormai i tifosi alle sorprese e non resta che attendere gli sviluppi delle trattative. Per il ruolo di portiere è stato fatto un sondaggio con il 37enne Mimmo Cecere che ha lasciato il ritiro del Messina dopo il mancato ripescaggio dei peloritani in Seconda Divisione. L'idea di fare da dodicesimo al giovane Gabrieli ha spinto l'estremo difensore casertano a declinare l'offerta. «Dobbiamo completare la rosa - afferma il tecnico Palumbo - siamo partiti in ritardo ma stiamo recuperando il terreno perduto. Nel complesso il ritiro procede bene e non ci sono stati infortuni che abbiano frenato il lavoro».

Il Mattino