FERRARA. Carmine Coppola può tranquillamente essere considerato come il simbolo della genuinità, dentro e fuori il rettangolo di gioco. Il centrocampista biancazzurro affronta il momento della Spal, dopo il primo stop in campionato di domenica scorsa e in vista dell'importante partita con la Paganese. «Sono arrabbiato, quando lavori bene e non raccogli nulla come ci è successo domenica a Lumezzane è normale e logico che ci si senta così. E' stato un incidente di percorso, ora pensiamo solamente a lavorare ancora di più per fare meglio già da domenica». Può essere salutare il ko di Lumezzane? «No, salutare no. Nel senso che avrei preferito giocare come loro e tornare a casa con la vittoria. Ma posso anche dire che quel modo di giocare, a lungo andare, non può portare dei risultati. La Spal invece deve proseguire su questa strada, la prestazione è stata positiva e quello che stiamo facendo può portare a toglierci delle soddisfazioni. In ogni caso, chi vince nel calcio ha sempre ragione: quindi onore a loro e noi ci lecchiamo le ferite. Però guardiamo avanti». Tornando all'episodio di fine gara con Pisacane, abbiamo visto un Carmine Coppola energico a difesa dei compagni di squadra... «Qualsiasi membro della Spal è come se fosse parte della mia famiglia. Questo senso di appartenenza l'avevo perso negli ultimi anni, perché nelle ultime esperienze ho trovato solamente ambienti umanamente disastrosi. Questo è il mio modo di essere, da uomo di vecchio stampo con dignità: un loro giocatore ha mancato di rispetto a un mio compagno e questo non lo permetto a nessuno». Domenica arriva la Paganese. Sappiamo che lei è legato da una profonda amicizia al presidente dei campani, Trapani. «Vero, ci conosciamo da tanto ed è una persona che stimo profondamente. Sono felice che la sua squadra stia facendo un ottimo campionato, perché so quanti sforzi ha fatto e quanto affetto lo lega a quella società. Però per quei 90' per me esiste solo la Spal e voglio vincere. Poi, a fine partita, ci saluteremo e magari andremo anche a cena insieme».
E' possibile che vi attenda una partita sulla falsa riga di quelle che si sono affrontate nel girone B dello scorso anno, con grande agonismo piuttosto che aspetto tecnico? «Credo che in Lega Pro l'agonismo non manchi mai, è una componente che fa parte di ogni gara. Noi siamo tranquilli, perché il nostro allenatore ci prepara sempre nella maniera migliore. Sappiamo quello che dobbiamo fare: la Paganese è un'ottima squadra, ma noi siamo la Spal. Al Mazza ci dobbiamo divertire e soprattutto dobbiamo divertire i nostri tifosi. Spero di vedere lo stadio e la Curva piena: io non lo nascondo, sono d'accordo con chi protesta con la tessera del tifoso. Però c'è anche da dire che le normative sono queste e purtroppo non si possono cambiare. La Spal è un patrimonio della città, della sua gente, dei suoi tifosi».
La Nuova Ferrara