24.9.10

I giocatori della Spal pensano troppo ai ghirigori.

Ferrara, 24 settembre 2010 - E SE FOSSE un po’ nel dna degli attaccanti della Spal, una certa tendenza ai «ghirigori» e a qualche leziosismo di troppo in zona-gol? E’ il dubbio che un po’ ha percorso quanti ieri pomeriggio hanno seguito la partitella al Centro di via Copparo contro una Berretti rafforzata da diversi giovani già nell’ambito della prima squadra.

La Spal ha vinto 5-2 e le tre reti del primo dei due tempi di 35’ sono state messe a segno da Cipriani, Fofana e Melara. Subito uno potrebbe obiettare: cosa si può volere di più? Sono andati in rete tutti e tre, e finora l’attacco della Spal è tra i migliori con 8 gol segnati in 5 partite, 6 dei quali dalle punte e gli altri 2 da esterni alti quali Smit e Paolo Rossi. E allora? Di che si discute?

Tutto vero: la premessa è indispensabile. Rimane però la sensazione che quando avvicina la porta la Spal, a volte, cerchi il gol bello più della «spuntarnata» col piedone alla Ibrahimovic. E se è innegabile che di un allenamento si trattava, tuttavia non si può non annotare che con più «cattiveria» sotto porta la Spal poteva farne una decina di gol, in quel primo tempo, così come almeno uno lo poteva segnare a Lumezzane.

Ecco allora che il timore di un limite di rabbia realizzativa nei pressi dell’area rimane. Anche perchè gli allenamenti vanno sì presi con le molle, ma sono spesso indicativi delle prerogative dei giocatori. Apriva il cuore, ad esempio, vedere Carmine Coppola rientrare per quaranta metri a tutta birra dalla conclusione di un’azione offensiva per rincorrere un ragazzino che ripartiva. E’ un allenare la mentalità, in qualche modo. Se quel gesto lo fai al giovedì, lo fai anche la domenica.

Il Resto del Carlino