Giuseppe Casisa, palermitano, 25 anni, ha segnato il primo gol in trasferta della Paganese. Un bel gol, di testa, alla Vucinic, simile a quella realizzata dall’attaccante della Roma contro l’Inter. «È la mia specialità, vado sempre sul primo palo a saltare in anticipo sugli avversari. Di gol così ne ho segnati sia con il Gallipoli che con il Varese. Stavolta la palla era bassa e mi sono tuffato e direi che è andata molto bene». Centrocampista di quantità ma anche di qualità. Insieme a Vicedomini è chiamato a far filtro, lui però gioca leggermente più alto e quando ha l’opportunità deve provare a lanciarsi negli spazi, modello Marchisio. La sua rete ha riacceso le speranze della Paganese nel big match per l’alta classifica contro la Spal, sua la rete del momentaneo pareggio. «Purtroppo è arrivata un’altra sconfitta ma abbiamo la coscienza a posto per aver disputato una buona partita per oltre un’ora. E di fronte avevamo una grande squadra, una delle favorite ala vittoria finale. Offuscata la gioia del gol, il primo in campo esterno della Paganese. Al minuto 26 cross su punizione di Triarico, il centrocampista anticipa l’avversario sul primo palo e si tuffa di testa: ottimo l’impatto e pallone che s’infila sul secondo palo. Poi la corsa sfrenata verso il centrocampo con i compagni che cercavano di abbracciarlo. C’è voluto un po’ di tempo per riconoscere il numero di maglia, il numero 8, quello di Casisa. «La squadra ha fatto bene e i punti in trasferta arriveranno, gli episodi dovranno girare in maniera positiva. Questa volta il gol incassato al primo minuto ci ha costretto a una rincorsa faticosa, abbiamo speso tante energie e il grande sforzo lo abbiamo pagato nel finale di partita».
Il Mattino