Roberto Ventre - Rieccolo il mal di trasferta. È tornato puntuale anche a  Ferrara. Dopo Pavia e Salerno, un’altra sconfitta, stavolta contro la  Spal. Sì, la Paganese è stata in partita oltre un’ora riuscendo a  bloccare sul pareggio la capolista, squadra attrezzata per il salto di  categoria, ma ancora una volta non è riuscita a portare a casa punti.  Insomma fuori casa buone gare e zero punti. Trend da invertire,  ovviamente. Cosa non ha funzionato a Ferrara? Innanzitutto l’attenzione  sul primo e il secondo gol, da escludere colpe sulla terza rete perchè  Migliorini ha firmato una magia e la partita era ormai da considerare  chiusa. Sul primo e il secondo gol invece le colpe ci sono, eccome. Una  questione di disattenzione innanzitutto o meglio di mancanza della  giusta concentrazione. La prima rete è arrivata al primo affondo, pronti  via: troppo lo spazio concesso a Melara sulla fascia, sul cross la  linea difensiva non era perfetta. Sulla seconda rete la distrazione è  stata da palla inattiva con Panini che, tradito anche da una carambola  sfortunata, si è fatto superare di testa nello stacco da Battaglia sul  calcio d’angolo battuto da Paolo Rossi. Una rete simile, sempre di  testa, la Paganese la subì nel derby dell’Arechi contro la Salernitana,  in quel caso il cross partì da una punizione di Pestrin e in area di  rigore lo stacco vincente fu di Murolo, anche in quel caso un difensore.  Mancanza di concentrazione negli episodi chiave e anche incapacità di  tenere un atteggiamento propositivo per tutti i novanta minuti di gioco.  Anche sotto questo aspetto la Paganese ha confermato contro la Spal di  avere dei limiti nelle partite esterne. Infatti nel primo tempo dopo  aver subito lo svantaggio si è proposta raggiungendo il pareggio e ha  continuato ad avere lo stesso atteggiamento alla ricerca del gol del  vantaggio. Dopo una decina di minuti della ripresa invece si è abbassata  completamente cominciando solo a lanciare lungo e soprattutto non si è  proposta più con le ripartenze, in poche parole ha fatto fatica a  superare il centrocampo. La Spal così ha cominciato a premere e dopo un  paio di tentativi pericolosi è riuscita a riportarsi in vantaggio. Il  tecnico Palumbo ha confermato il calo di metà ripresa. «Ma non è stato  un fatto di mentalità, la squadra ha pagato il grande sforzo per  pareggiare la rete incassata al primo minuto di gioco. Tutto qua». Per  l’allenatore, quindi, nessun mal di trasferta. «Le partite le prepariamo  allo stesso modo e la squadra cerca di mettere in pratica sia dentro  che fuori le stesse situazioni. Il calcio però è deciso quasi sempre  dagli episodi che fin qui nelle partite esterne sono stati sempre  negativi». Un’altra attenuante, la competitività degli avversari. Dopo  la Salernitana, un’altra grande la Spal. «Contro avversari del genere  non è semplice. La Spal ha una squadra molto fisica, lancia lungo in  avanti per le sponde di Cipriani: difendersi è dura».
Il Mattino 
