COSI' E' (ANCHE SE NON VI PARE) di Nino Ruggiero
Da dove vogliamo cominciare? Dalla classifica, dal gioco, dai risultati? Guardo la classifica e non mi pare vero: soli al secondo posto. Ho forse girato il giornale sottosopra - abituati com'eravamo negli ultimi anni a stare sul fondo - o siamo proprio lì, in una posizione da sogno? Già, sogno; fermiamoci qui, l'aria che si respira in alto potrebbe farci girare la testa …
E' incontestabile che i ragazzi di Palumbo stiano dando fiato a tutte le loro risorse e che in tre gare interne abbiano messo nove punti preziosissimi nel sacco. Punti che saranno utilissimi per raggiungere senza grossi affanni il primo traguardo che Trapani e compagni si sono prefissati, vale a dire la salvezza.
Voli di fantasia non è il caso di farne; al momento è bello stare lì in alto dove si respira un'aria più salubre e dove tutto viene vissuto senza quei drammoni che hanno caratterizzato l'ultima annata. E' bello anche constatare che la squadra si è mostrata pronta ad aderire a tutte le sollecitazioni agonistiche, sia che le avversarie si chiamino Verona, sia che si chiamino Alessandria.
Domenica scorsa abbiamo tutti visto all'opera il giovane Gabrieli, oggetto di dubbi e di considerazioni non proprio esaltanti, probabilmente scaturiti innanzitutto dalla sua giovane età e da qualche inevitabile incertezza iniziale.
Ebbene, Gabrieli è risultato senza ombra di dubbio alcuno il migliore in campo in senso assoluto. Ha avuto grande coraggio e abilità nel chiudere una prima volta lo specchio della porta al guizzante Martini per poi respingere d'istinto, a corpo morto, il tentativo di ribattuta di Machado. Ha salvato di piede, ad un metro dalla linea di porta, un colpo di testa dello stesso Machado che sembrava già dentro. Ha, infine, parato da campione, pure se in due tempi, proprio allo scadere dei primi quarantacinque minuti di gioco, un micidiale rasoterra di Scappini. Credo si possa dire che gran merito della vittoria va ascritto proprio al giovanissimo numero uno che, rinfrancato proprio dalla convincente prestazione di domenica scorsa, si avvia a diventare un punto di forza della squadra.
E' tutta la squadra che sta assumendo convinzione nei propri mezzi. Contro l'Alessandria ho notato enormi progressi anche in Cuomo, le cui qualità agonistiche si sposano bene con la calma olimpica e disarmante (per gli avversari, ovviamente!) di Martinelli al centro della difesa. Non è bastato domenica che Sarri predisponesse un piano per scardinare la nostra difesa. Non so se tutti avete notato la posizione che aveva preso in campo Martini, notoriamente l'attaccante più dotato dei grigi dal punto di vista tecnico. Il giocatore cercava spazi indietreggiando e tentando di portare fuori posizione proprio il nostro capitano; in qualche occasione c'è anche riuscito. Martinelli - da calciatore esperto e navigato - non lo ha mai perso di vista, fedele alle consegne ricevute, anche se è lampante che la sua presenza è indispensabile al centro dell'area quando l'azione avversaria si sviluppa in verticale proprio in quella zona. E' stato Cuomo in molte situazioni ingarbugliate a cavare il ragno dal buco e, soprattutto sui palloni vaganti in area, è riuscito sempre a svettare di testa sugli avversari.
Bene il centrocampo con Casisa e Vicedomini che riescono a tenere i ritmi elevati quasi per tutti i novanta minuti di gioco. I due hanno caratteristiche agonistiche di prim'ordine; corrono da pazzi, coprono chilometri di campo ad ritmi impossibili; fanno filtro a centrocampo quando sono gli avversari ad avere il pallino del gioco in mano; si propongono spesso anche in avanti. Il gol realizzato, infatti, non è affatto figlio del caso, ma di una manovra lineare, preparata, studiata. Anche se poi c'è voluta la bravura individuale di Vicedomini, autore di un tiro da cineteca calcistica.
Quello che ancora la squadra non riesce a fare bene nei momenti topici della gara, quando cioè bisogna difendere il risultato, senza far gravare troppo sulla difesa la più che prevedibile pressione offensiva degli avversari, è il possesso palla.
Palumbo dovrà lavorare molto su questo aspetto perché qualche lancio lungo è anche comprensibile nei momenti di maggiore e più intensa pressione offensiva degli avversari, ma è la gestione del pallone che dovrà essere migliorata perché alla lunga, quando sei costretto a difenderti, non puoi solo e semplicemente spedire sempre il pallone in tribuna. E' un dettaglio tecnico che non deve essere trascurato, anche se, per la verità, bisogna fare i conti con le caratteristiche dei calciatori a disposizione che allo stato attuale, per quello che si è visto in campo, sono più portati a correre che a ragionare. So anche che non è affatto facile coniugare i due verbi, ma bisogna provarci perché, crescendo e migliorando giorno per giorno, gli atleti in maglia azzurro-stellata devono anche interpretare al meglio il ruolo per il quale sono stati ingaggiati.
Per intanto credo che debba essere messo nella giusta evidenza il ruolo tattico svolto da quelle che una volta si chiamavano ali e che adesso si identificano come esterni avanzati. Sto parlando di Lepri e di Triarico, due giovanissimi giunti rispettivamente dalle giovanili di Fiorentina e Lecce. Lepri al momento rappresenta la novità tattica della formazione. E' entrato nell'undici iniziale a Salerno ed ha tutte le intenzioni di rimanervi ancora a lungo. Ha dotti di penetratività sulla fascia sinistra non comuni in un giovane della sua età; riesce ad andare sul fondo ed a crossare. Quando deve tirare in porta non ci pensa su due volte e domenica scorsa un suo tiro di sinistro ad incrociare è stato sventato solo da un grande intervento del portiere ospite. Triarico è già un punto di forza della squadra. Copre la fascia destra con autorevolezza e si propone sempre, allargandosi, così come facevano le ali vere di una volta, per ricevere invitanti palloni in verticale. Ha inoltre un cross in corsa che non perdona e Tedesco al centro avrà sicuramente il suo da fare nel corso del campionato per cercare di intercettarli e, possibilmente, metterli a frutto.
Ci sono ancora, per quello che si è visto, margini di miglioramento, anche se è chiaro e lapalissiano che miglioreranno anche le altre squadre.
E visto che siamo al secondo posto, tranquilli, senza avere l'assillo del risultato a tutti i costi, possiamo anche andare a Ferrara a testa alta. La sfida evoca altri importanti traguardi che nessuno ha mai dimenticato.
Giochiamocela, con il sano agonismo che ha caratterizzato le tre vittorie interne. E poi, chissà!...
Nino Ruggiero per paganese.it