Roberto Ventre Inviato a Pagani. Delusione ma non troppa in casa azzurra. I protagonisti non buttano via il pareggio contro il Ravenna e sottolineano i dieci punti conquistati in sette partite e la perfetta media salvezza. Anche se un po’ di rammarico resta. «Nel primo tempo ci abbiamo provato in tutti i modi e meritavamo il vantaggio considerando la grande spinta sulla destra di Triarico e le palle gol costruite. Nella ripresa siamo un po’ calati e abbiamo sbagliato qualche passaggio di troppo, però dagli spalti ho sentito qualche fischio a sottolineare i nostri errori, molti dei quali tra l’altro determinati dalle condizioni non perfette del terreno di gioco. Non ritengo sia giusto, soprattutto i più giovani andrebbero aiutati e poi siamo in perfetta linea con l’obiettivo salvezza, quindi i fischi proprio non li capisco», dice il difensore Cuomo uno dei più esperti. «In quell’occasione finale non c’è stata intesa con Esposito, ho appoggiato il pallone di testa mentre lui si avvicinava e così si è inserito Gerbino, per fortuna la sua conclusione è finita fuori. Comunque metterei la firma per dieci punti ogni sette partite, significherebbe arrivare a quota 49 a fine campionato», spiega il difensore bravo a gestire il reparto anche dopo l’uscita di Martinelli per infortunio. «Siamo partiti forti nel primo tempo, tutti e non soltanto io sulla fascia. Il calcio è un gioco di squadra, se un singolo brilla è perchè fanno bene tutti. Nella ripresa c’è stato un calo generale e anch’io ho avuto qualche problema», dice Triarico il migliore nei primi 45 minuti e poi in calo di energie tanto da chiedere il cambio a cinque minuti dalla fine quando erano usciti già tre compagni. «La stanchezza in quei momenti mi ha fatto perdere lucidità e avevo dimenticato che erano stati già effettuati i tre cambi. Comunque il punto lo accetto, ci tiene in perfetta linea con l’obiettivo salvezza. Adesso dobbiamo cercare di conquistare i primi punti fuori casa a cominciare da domenica prossima». Una sola parata ma decisiva di Gabrieli. Un grande portiere si vede soprattutto per queste cose. «Non è scattato il fuorigioco e sono rimasto tra i pali, quando mi sono trovato Cazzola di fronte ho provato a chiudere quanto più specchio di porta possibile ed è andata bene». Una delle sorprese della Paganese di quest’anno, alla seconda esperienza professionistica dopo quella di Cosenza, un ragazzo che si è formato nel settore giovanile del Lecce. «Ringrazio Paleari, ai tempi del Lecce il suo contributo per la mia crescita è stato fondamentale. A Cosenza partii bene, poi rimasi fuori cinque mesi per un brutto infortunio e tornai nel finale di partita. Quest’inizio di stagione a Pagani è stato positivo ma ovviamente siamo solo all’inizio ed occorre continuare». Dopo tre vittorie in casa arriva il primo pareggio al «Torre», che è anche il primo pareggio stagionale, ora la Paganese attende di conquistare i primi punti in trasferta. «Dobbiamo cancellare il tabù, fuori casa fin qui non abbiamo fatto male, solo i risultati sono stati negativi. Probabilmente soltanto la sconfitta di Ferrara è stata meritata ed è giunta contro una delle squadre migliori».
Il Mattino