Numeri da mettere i brividi, sconfitte che continuano ad arrivare puntualmente ogni domenica. Per la Paganese  il periodo nero sembra non poter finire mai. E ci si mette anche il  calendario, che dopo il punto interno guadagnato col Como avrebbe potuto  presentare un avversario meno ostico in una trasferta più  "abbordabile". Ed invece è arrivato lo Spezia, che ha dominato gran  parte dell'incontro pur essendo stato ben imbrigliato dalla formazione  liguorina, chiusasi in difesa intenta a non prenderle, come si dice in  gergo. Capuano ha schierato una formazione impostata sulla difensiva,  riuscita a fermare per lunghi tratti del match la manovra spezzina,  apparsa lenta anche a causa del terreno reso viscido e quasi  impraticabile dalle continue piogge cadute su La Spezia, nonostante il  rettangolo verde del "Picco" fosse stato coperto con dei teloni sino a  poche ore dal fischio d'inizio. I frutti della gestione Capuano tardano  ad arrivare: in 4 partite alla guida della Paganese, il trainer  salernitano ha conquistato un solo punto, con la sua squadra che non è  andata mai a segno subendo 5 goal.
I numeri sono scoraggianti, anche se le attenuanti non mancano e gli  alibi vengono costruiti domenica dopo domenica. Capuano ha "scaricato"  la colpa sulla retroguardia, apparsa finalmente coordinata e compatta,  ma mostratasi per l'ennesima volta distratta nell'occasione che ha  deciso le sorti del match, quando Casoli ha sfruttato a dovere una delle  stupende traiettorie disegnate dall'albanese Vannucchi da corner  insaccando in rete tra i difensori azzurrostellati immobili. Ma come è  possibile che un intera partita quasi perfetta per il gioco voluto da  Capuano venga decisa da una disattenzione del genere? Se lo staranno  chiedendo tutti, Capuano in primis. La squadra è giovane e va aiutata a  crescere, i veterani devono prendere in mano le redini della squadra per  ripartire, perché rimpiangere gli errori non comporta nulla, anche se  gli azzurrostellati avrebbero meritato un pari. Il pareggio, come detto  da Capuano, a conti fatti sarebbe stato il risultato più giusto, anche  se va detto che in 90' gli azzurrostellati hanno tirato in porta solo  due volte, con la palla che non ha centrato neanche lo specchio della  porta in ambedue le occasioni. Colpa dell'attacco, dunque, che è apparso  "leggero" a causa dell' assenza dell'ariete Cosimo Tedesco. Il  centravanti azzurrostellato avrebbe fatto comodo perchè con i suoi  centimetri avrebbe potuto arpionare qualche pallone e far respirare la  squadra, apparsa molte volte in affanno per il campo pesante ed i  continui attacchi sferrati dallo Spezia. La Paganese ha affrontato la  classica gara da "provinciale", non riuscendo però a trarre i giusti  risultati dall'intenso lavoro di preparazione della gara svolto durante  tutto l'arco della settimana. Hanno pesato molto le assenze dei vari  Fusco, Tedesco e Triarico (portato in panchina solo per fare numero),  calciatori che la Paganese tenterà di recuperare in settimana, mentre  intanto un altro calciatore si aggiunge alla lista degli indisponibili:  si tratta di Loris Tortori, espulso dal direttore di gara e costretto a  scontare un altra giornata di squalifica dopo quella che gli ha fatto  saltare la gara col Como.
Tornando alla partita, gli spezzini sono senza dubbio più forti e a  loro va il merito della vittoria che li posiziona nelle zone che gli  competono, quelle auspicabili ai nastri di partenza che con l'arrivo di  Pane stanno diventando di nuovo realtà. Invece per gli azzurrostellati  il cammino è tutto in salita, con i risultati che non arrivano ed un  calendario che riserva match difficili nei momenti meno opportuni:  domenica al "Torre" arriverà il Gubbio secondo in classifica, ed intanto  la penultima, che ora non è più il Como vittorioso sulla Salernitana ma  bensì il Monza, ha 3 lunghezze di vantaggio.
Gianluca Pepe per tuttolegapro.com