16.12.10

Un pizzico di...Pepe.

Il momento è delicato, forse anche troppo. Gestirlo sembra un'impresa ardua e così meglio affidarsi ai silenzi. Non sono d'accordo con la decisione della società di imporre il mutismo ai propri tesserati. Forse sarebbe stato più opportuno uscire allo scoperto, chiarire quali sono gli scenari futuri di una stagione che sembra prendere una piega peggiore della precedente, ma soprattutto fare mea culpa. La società Paganese Calcio, fa male dirlo per chi nutre un amore viscerale verso la maglia azzurro stellata come tutti gli amici della nostra testata, non ha mai fatto tesoro degli errori commessi in passato. Basta pensare all'inizio dell'estate quando il bus arrivato in ritiro aveva a bordo solo una decina di calciatori. Potrei fermarmi qui ma non posso esimermi dal far notare che la squadra è stata costruita tardi ed amalgamata peggio. In alcune zone del campo è ben visibile la mancanza di pedine esperte e con determinate caratteristiche. Possibile che siano stati ingaggiati solo laterali destri ed a sinistra c'è un buco?. Aggrapparsi agli arbitri, alla sfortuna, agli infortuni ed alle squalifiche non fa una piega. Il presidente Trapani deve dimostrare con i fatti di voler salvare la categoria ed un investimento non da poco in termini di vile denaro. Restare sul fondo della classifica è mortificante per la tifoseria che attende sempre la classica svolta e che ingoia bocconi amari da diverse stagioni a questa parte. Un progetto tecnico, questo chiede la gente innamorata dei colori azzurrostellati. Un disegna societario lungimirante, teso a garantire la stabilità tecnica. Senza dimenticare che alla base deve esserci un'organizzazione capillare in cui non si può prescindere da determinate figure in particolari ruoli. Nonostante tutto continuiamo a crederci, spinti dalla passione innata che si chiama Paganese. Sperando che il patron raddrizzi la barca. Basta sofferenze e delusioni, non chiediamo la luna.

Francesco Pepe per Paganese.it