Raffaele Schiavone INVIATO PAGANI. In centosettanta, tra poliziotti e carabinieri con lo spiegamento di mezzi blindati e un elicottero che controllava dall'alto tutto il territorio. Personale che potrebbe essere impiegato in ben altre situazioni, molto più importanti di una partita di calcio. In più un folto gruppo di vigili urbani locali. Tutti diretti dal primo dirigente della questura di Salerno, Raffaele Battista, con supervisor il «vicario» Enrico Moja costantemente in contatto con il questore, Antonio Iesu. È stata, soprattutto, la loro giornata. Il derby della paura è rimasto tale solo sulla carta e gran parte del merito va attribuito all'imponente servizio d'ordine che ha presidiato i chilometri che separano il capoluogo e Pagani, in particolare, ovviamente, quelle «zone a rischio» che erano state individuate. «Siamo contenti per come è andata la giornata. Tutti hanno lavorato bene e devo dire un grazie anche ai vigili urbani di Pagani e alla tifoseria locale». Raffaele Battista è raggiante. La felicità per come sono andate le cose, la si legge sul volto suo e su quello dei collaboratori. Sin dalla mattina, Pagani è stata presidiata dalle forze dell'ordine. Ogni strada, ogni traversa dall'uscita del casello autostradale che la cittadina ha in condominio con Nocera, fino allo stadio era sotto il controllo di una o più pattuglie di polizia o carabinieri. Nei pressi del Marcello Torre si è aggiunto un controllo capillare del territorio anche da parte dei vigili urbani. Alle 13,10 è arrivato allo stadio l'autobus con a bordo la squadra della Salernitana e un'auto guidata da Giuseppe Bruno, l'unico dirigente della società granata presente al Torre, unitamente al direttore sportivo Nicola Salerno accomodatosi, come suo solito, in panchina. La comitiva era partita 45 minuti prima dall'albergo della litoranea solito ritrovo pre gara, scortata da due mezzi blindati, altrettante auto militari, un'altra della Digos e con la supervisione dall'alto di un elicottero della polizia. Un percorso studiato saggiamente durante l'intera settimana con ripetuti sopralluoghi, quello percorso dalla carovana granata, attraverso l'autostrada Salerno-Caserta e alcune strade secondarie. Nessun problema neanche tra quelle strade strette del centro di Pagani, inevitabilmente attraversate per poter raggiungere il campo. La partita si è svolta senza problemi. In campo gioco maschio da parte delle due squadre ma corretto, tutto sommato. Sugli spalti 1350 spettatori locali più il tifoso granata di Castellabate munito della tessera del tifoso e che non ha voluto rinunciare al derby sistemato nel settore ospiti, guardato a vista da un bel numero di agenti e carabinieri. Qualche apprensione durante l'intervallo, quando un centinaio e più di tifosi della Paganese che aveva presidiato la zona antistante lo stadio senza assistere alla partita, ha deciso di constatare di persona l'effettiva assenza degli ultrà avversari. Qualche petardo, qualche coro, poi i dirigenti della polizia e gli ufficiali dei carabinieri hanno convinto il gruppo a disperdersi. Finita la gara, il tempo della doccia e delle interviste di rito. Alle 17,10 la comitiva granata è risalita sull'autobus e sempre ben scortata attraverso lo stesso percorso è tornata a Salerno. Tutto è filato liscio.
Il Mattino