Gira una brutta influenza. Tutti a letto con febbre, tosse e mal di gol. Sì, avete letto bene. Per la Paganese la vocale finale è stata eliminata, perché il problema principale della squadra azzurrostellata è proprio l’abulia in zona "sedici metri", quella solitamente che porta alle reti. In vista di Alessandria, i riflettori non possono che essere puntati sulla prima linea di una Paganese mai così avara di gol. Neanche nelle annate più balorde è stata così povera in fatto di gol realizzati. E con l’avvento di Capuano la situazione è peggiorata. In 10 gare solo 2 reti e probabilmente si è pensato troppo a non prenderle ad inizio nuova gestione, dimenticando che per fare punti, e levarsi quindi d’impaccio da posizioni sgradite, serve mettere il pallone in porta. La sfortuna è stata una componente importante nel contesto generale, ma l’atteggiamento della squadra, quella non ancora completa e che Capuano si è ritrovato, è stato sempre troppo remissivo, quasi avesse paura di giocare così come aveva mostrato nelle settimane precedenti.
Adesso qualcosa sembra essere cambiato. Nelle due sfide con Pavia e Salernitana, a differenza di quanto visto a Bassano, la Paganese ha creato molto ma è riuscita a segnare solo una rete. Detto che Tortori resta l’elemento più incisivo e forse quello su cui poggiare le maggiori speranze, stante le polveri bagnate che accompagnano da qualche tempo Ferraro e Cortese, è proprio nella mentalitá che la Paganese dovrá cercare di mostrarsi diversa, specie fuoricasa. Ad Alessandria una prima prova d’appello sopratuttto per Capuano. L’allenatore ha la squadra che voleva, la societá lo ha accontentato in tutto e per tutto. Adesso deve fare punti, perché la pazienza e la fiducia nei suoi confronti di Trapani potrebbe anche essersi esaurita.
Giuseppe Della Morte - La Città di Salerno - da tuttolegapro.com