Anche ad Alessandria la Paganese non riesce a sfatare il tabù trasferta e la casella dei punti, lontano da Pagani, è mestamente vuota. Un vuoto che ora non fa neanche più notizia. Commentiamo ancora una buona prova della squadra, un ottimo primo tempo, una ripresa in cui gli azzurri son riusciti ad imbrigliare sino al penultimo istante l'undici di Sarri di cui si era la bestia nera viste le precedenti sconfitte quando era sulla panchina del Perugia ai tempi del primo mandato di Capuano e nella gara d'andata. Neanche questi favorevoli precedenti hanno salvato la Paganese dalla quindicesima sconfitta, la dodicesima consecutiva in esterno. A voler affondare il coltello nella piaga potremmo andare avanti con i numeri da brividi di una squadra che non vince da un intero girone proprio dalla gara d'andata. Allora c'era Palumbo che però accumulò i tre quarti dei punti in classifica della Paganese. Siamo onesti. La squadra, rinforzata in tutti i reparti, fa buone prove ma i risultati non arrivano. Una volta per bravura dei portieri avversari, che fanno comunque parte della squadra avversaria, una volta per disattenzione della difesa, una volta si cade al novantesimo. E la svolta? Sino ad ora nei risultati, nella sostanza del problema, non c'è stata. I problemi sono sempre gli stessi. Non si segna e si continua a subire gol determinanti, vedi Pavia, Bassano e Alessandria. La Paganese di Capuano ha realizzato solo due reti in undici partite. Se ci soffermassimo sui numeri, in undici gare, quelle iniziali, Palumbo ha ottenuto dieci punti, frutto di tre vittorie ed un pareggio. Capuano in altrettante partite ha conquistato tre punti, ovvero tre pareggi interni. In comune hanno il mal di trasferta e dovrebbero avere lo stesso destino, l'esonero, per la legge del calcio. A maggior ragione per Capuano che ha fatto meno del predecessore e gli hanno anche rifatto la squadra a sua immagine e somiglianza. Così come ho sciorinato gli impietosi numeri della gestione del tecnico salernitano, così ritengo che un'eventuale seconda drastica decisione societaria non la condividerei. Capuano non va esonerato, sarebbe un grave errore. Terminando così il pezzo andrei a dormire senza un filo di speranza ancora una volta. No, quella ci dovrà sempre essere come la determinazione che il tecnico, conoscendolo, infonderà alla squadra sino alla condanna della matematica. Dovrà pure girare il vento. Eppur vero che il vento per farlo cambiare servirà fare i gol, quelli fatti in quantità superiore alla squadra avversaria determineranno le vittorie che a loro volta costruiranno i punti in classifica. I pali, le parate dei portieri avversari, i salvataggi sulla linea fanno parte del gioco e non delle classifiche.
Peppe Nocera per Paganese.it