1.3.11

Trapani: "Questa squadra ha il mio carattere".

Non è di roccia: quella rischia di sgretolarsi dopo otto anni di gestione, sacrifici, peripezie. E’ d’acciaio, semplicemente d’acciaio: nella tenuta nervosa, nella capacitá di sentirsi vivo ed agguerrito anche quando la battaglia sembra persa. Dietro la remuntada strepitosa della Paganese c’è soprattutto un uomo, il grande uomo: Raffaele Trapani. Determinante più di Capuano, più di Tortori, più di Ferraro, più di un organico che adesso ha la salvezza nel mirino. Perché è stato il presidente, prima di tutti e probabilmente unico tra tutti, a credere nell’impresa, come giá fece nel terzo anno della sua gestione quando promise e poi ottenne la promozione in C2 nonostante la lunga squalifica iniziale ed un handicap notevole. Ha sofferto, resistito alle critiche, difeso la propria strategia di rimonta ed investito grosse cifre per rimetter su una squadra fiacca, moscia, tramortita nel carattere, «senza - tiene a precisare - pesare sui bilanci della societá. L’ho detto fin dal primo giorno: la Paganese con me non fallirá mai, a prescindere dalla categoria». Le statistiche fanno di lui il miglior presidente della storia (nessuno ha mai preservato per quattro anni di fila la Prima Divisione), la fermezza lo trasforma nel più autoritario dei leader societari: "Sono un guerriero e sono combattenti tutti gli amici che mi seguono da anni. Se non avessi avuto questo carattere ed un amore immenso per la Paganese probabilmente avrei mollato".
Ed invece ha affrontato di petto una situazione che sembrava precipitare con ben 17 turni senza vittoria, un calo spaventoso ai botteghini ed uno scetticismo che coinvolgeva anche il più ottimista dei tifosi: "Il risultato sportivo è imprevedibile, ma ho sentito l’obbligo di provarci. Ecco perché la campagna di riparazione è stata così importante e dispendiosa. Il tempo ci era nemico, ma adesso ci siamo rialzati ed agguantando il Monza ci sentiamo nuovamente vivi. Ho grande fiducia nel gruppo attuale, così come nell’allenatore Capuano. Molti mi chiedono perché non ho fatto queste scelte in estate. Sono due i motivi: innanzitutto dovevamo fronteggiare un ripescaggio che ci è costato oltre un milione e poi pensavamo d’aver agito discretamente, anche alla luce dei grandi risultati d’inizio campionato". La chiusura del presidente: "Dopo la sosta ci aspettano tre impegni decisivi: Pergocrema e Monza in trasferta, Sorrento in casa. Io sono sicuro che con questa squadra ci salveremo".

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