30.4.11

Qui Monza. Djokovic: "L'arrivo di Motta è stato come un nuovo inizio per noi".

Ai più appariva un oggetto misterioso quando a gennaio è stato annunciato tra i colpi del mercato di riparazione del Monza. Il giovane Damjan Djokovic (21 anni appena compiuti) ha però dimostrato sin da subito una grinta da combattente e contro la Salernitana ha trovato anche il suo primo gol. Le sue prestazioni positive lo stanno portando a diventare un vero e proprio faro per il centrocampo biancorosso. E lui stesso ai microfoni di Monza-News.it spiega come ciò sia dovuto in gran parte all'importante apporto di mister Gianfranco Motta: "Da quando è arrivato, qui sono cambiate molte cose: è arrivata una sterzata di positività. E' stato come un nuovo inizio".
Damjan, un tuo commento alla gara contro la Cremonese...
"Io credo sia stata una buona prestazione di squadra. L'unica cosa che purtroppo ci è mancata è stato il gol decisivo".

Come ti sei spiegato proprio questo fatto: le statistiche parlano di 14 tiri eppure è arrivato un solo gol all'85' quando oramai la partita era compromessa?
"E' mancata solo un po' di fortuna. E' vero: ci sono state molte occasioni da gol, ma sempre per pochi centimetri il pallone non ha gonfiato la rete".

Quale è la tua opinione - realisticamente parlando - riguardo le possibilità di ottenere i play-out, considerando che sono 4 i punti che separano il Monza da Paganese e SudTirol?
"Quando guardi la classifica e vedi che siamo in ultima posizione, ti rendi conto che non sarà assolutamente facile. Ma da quando è arrivato mister Motta, qui sono cambiate molte cose: è arrivata una sterzata di positività. E' stato come un nuovo inizio. In teoria 9 punti non sono impossibili. Io penso che si possano ottenere, ma so che dobbiamo lavorare duramente".

Tre partite senza subire gol e poi contro la Cremonese sotto di due reti: vi siete dati una spiegazione?
"Perché abbiamo giocato in modo molto più offensivo e ciò comporta un po' più di rischi a livello difensivo. E lo abbiamo fatto perché volevamo vincere".

Cosa ti ha spinto ad accettare di trasferirti qui a Monza, pur sapendo che già quando sei arrivato a gennaio la situazione di classifica non era delle più rosee?
"Non ho guardato alla posizione di classifica. Ho trovato una bella città e un club organizzato con buone potenzialità. E' vero: la classifica era negativa, ma ti dava una spinta e motivi in più per lavorare duramente e fare sempre meglio".

Dicci qualcosa in più della tua carriera precedente...
"Ho giocato in Olanda e in Slovacchia, ma qui ci sono stati problemi di transfert e quindi non ho potuto giocare. Praticamente il Monza è il mio secondo inizio".

Ma come è nata la trattativa col Monza?
"Mi è capitata l'occasione di venire a fare un test qui a Monza: ho fatto una settimana di prova. Ho dimostrato di poter fare bene e mi hanno preso".

Domenica arriva l'Alessandria: possiamo dire che sarà "la gara della vita". O dentro o fuori. Ti è mai capitato in carriera di affrontare un match così delicato?
"No, perché sono giovane (ride, ndr)".

Quindi è la prima volta che parti con un carico di tensione così importante?
"Ho giocato nel campionato olandese giovanile, ma i match lì disputati non possono certo essere paragonati a quello di domenica. Questo è lavoro, non è calcio giovanile. E' professionismo".

Che differenze hai notato tra il campionato di Lega Pro e i campionati esteri in cui hai militato?
"Penso soprattutto alle differenze tattiche. Io ero abituato all'Olanda e là si tende ad un gioco più offensivo, che comporta molti rischi. In Italia si tende ad essere più difensivisti e quindi a rischiare molto meno".

Come hai visto Iacopino questa settimana? Sta meglio e credi che possa risultare decisivo domenica contro l'Alessandria?
"Sì, ora sta meglio. Ieri ha fatto per la prima volta l'allenamento completo col gruppo e ha fatto bene. La forma sta tornando, quindi spero che possa risultare "the man of the match" domenica".

Cosa ti aspetti dal tuo futuro? Quali sogni coltivi?
"Voglio raggiungere il massimo delle mie potenzialità. Voglio fare del mio meglio per far esplodere tutte le mie potenzialità".

In chiusura, quale è il calciatore che più ammiri e a cui tendi?
"Redondo".

Redazione Monza-News