Secondo appuntamento con la rubrica "Il Personaggio". Questa settimana il nostro obiettivo si è focalizzato su Vittorio Triarico. Causa la squalifica di Lepore, con ogni probabilità sarà della gara e ci è sembrato il modo migliore per spronarlo a ritrovare il Triarico di inizio stagione.
Non chiamatelo più enfant prodige, come si fa con quei talenti cristallini delle formazioni Primavera che hanno potenziale da vendere, ma mancano di esperienza. Lecce, Crotone, Taranto e Pagani. Quattro piazze caldissime del Sud, quattro maglie pesanti già indossate, nonostante abbia solo ventidue anni. Il soggetto in questione è Vittorio Triarico, nato a Mesagne (BR), ma cresciuto calcisticamente nel Lecce.
Calciatore offensivo, può giocare da seconda punta, da ala d'attacco o da esterno di centrocampo. La sua offensività colpì tantissimo Zdenek Zeman, amante del gioco d'attacco, e lo lanciò, appena diciassettenne, in cadetteria, dove raccolse cinque presenze con la maglia del Lecce. Solo un'apparizione nel successivo torneo di serie B, sempre coi salentini, poi il prestito a Crotone. Nonostante quella sia un'autentica corazzata, plasmata per stravincere il campionato, il giovane Triarico riresce comunque a ritagliarsi il suo spazio con venti presenze, condite anche da un goal. Arriva, sempre nel 2008/2009, il primo successo: la promozione in B con i calabresi, tramite i play-off. Nel gennaio del 2010, dopo alcuni mesi fra panchina e tribuna a Lecce, viene girato in prestito al Taranto, ma sono solo due le volte che scende in campo.
Il resto è storia recente: passaggio in estate alla Paganese. Fortemente voluto da Pino Palumbo, che vede in lui l'uomo adatto a ricoprire le corsie laterali di centrocampo nel suo 4-4-2. A dire il vero, il modulo del tecnico di Venosa sembrava studiato appositamente per Triarico, bravo a districarsi indipendentemente sia sulla destra che sulla sinistra, a saltare facilmente l'avversario e a mettere cross interessanti per le punte. E' suo il goal, finora l'unico in azzurrostellato, del momentaneo pari col Monza, gara che poi costò la panchina a Palumbo.
Subisce una netta involuzione con l'arrivo di Capuano. Come quarto di centrocampo non va più bene, perchè il trainer salernitano predilige dei terzini in quel ruolo, come ala d'attacco non punge e viene chiuso da Lepore. A suo vantaggio non giova neppure il fatto di essere under, perchè l'arrivo di Di Pasquale e la consacrazione di Ingrosso gli sbarrano la strada. Ritorna da titolare contro il Lumezzane, ma, nei tre quarti di gara coi bresciani, si vede pochissimo e la sua voglia di fare resta solo sulla carta. Domenica è la sua opportunità, la sua chance di rivincita, di far vedere che può fare e dare ancora tanto. La sua corsa ed esplosività potranno ancora dire la loro nei play-out, quando caldo e gambe pesanti si faranno sentire, specie per i calciatori più anziani. Forza Vittorio, la Paganese ha ancora bisogno di te!
Danilo Sorrentino - www.paganese.net