Francesco Pepe PAGANI. Non è una telenovela ma quasi. La vicenda relativa al passaggio delle quote sociali della Paganese dal presidente Raffaele Trapani ad una nuova cordata di imprenditori sembra lontana dai titoli di coda. La cessione del sodalizio liguorino rimane avvolta nel mistero, così come i nomi dei potenziali acquirenti del club di via Albanese. L'attuale amministratore unico della Paganese è sempre impegnato per regolarizzare i pagamenti ai tesserati che hanno appena concluso la loro avventura con la casacca azzurrostellata. Staff tecnico e calciatori hanno anche rinunciato a percepire gli emolumenti relativi al mese di giugno, data della scadenza naturale dei vincoli contrattuali. Sistemati gli aspetti burocratici, Trapani dovrebbe ufficialmente chiudere la sua esperienza al vertice del club. Il condizionale, però, è d'obbligo. All'orizzonte non si intravede nulla di concreto e le varie cordate materializzatesi nei giorni scorsi sembrano essersi disciolte come neve al sole. Gli interrogativi allora sul futuro della Paganese restano così senza risposta. Le telefonate tra il sindaco Alberico Gambino e Raffaele Trapani sono state seguite anche da qualche veloce chiacchierata attorno ad un tavolo. Il patron della Paganese resta fermo sulla sua decisione di abbandonare ma la richiesta economica per cedere il passo non ha trovato accoglimento. Il gruppo formato da Vincenzo Calce, Alfonso Zito e Salvatore Marrazzo resta defilato in attesa che la situazione sia più chiara. Il blocco dirigenziale, che ha condotto il Sapri ad una tranquilla salvezza, potrebbe dirottare i propri obiettivi su un'altra piazza di Seconda Divisione. Si parla con insistenza di un abboccamento con la proprietà dell'Ebolitana. Le voci invece che paventavano un interessamento di Mimmo Campitiello alle sorti della Paganese sono state spazzate via dalla pronta smentita dell'imprenditore, per alcune stagioni main sponsor degli azzurrostellati con la sua azienda di affettati Jomy. Se Trapani molla e di spiragli positivi non se ne vede traccia, l'unica ipotesi percorribile per dare seguito al progetto calcistico azzurrostellato viene dall'interno. I compagni di cordata di Trapani hanno più volte manifestato al patron la volontà di andare avanti con rinnovato entusiasmo, dando un calcio al fisiologico scoramento dopo due retrocessioni di fila. I vari Marrazzo, Buccino, Santoriello, Pepe, Mastellone e Piccolo stanno provando in tutti i modi a convincere il presidente più vincente della storia della Paganese a proseguire la sua esperienza al timone del club. L'impresa però si presenta ardua ed ecco così prendere forma un avvicendamento al vertice con Trapani in un ruolo più defilato. Resta da capire chi occuperà la poltrona di presidente. Su questo versante l'indiziato numero uno sembra essere Alfonso Piccolo, imprenditore del settore siderurgico da sempre vicino alla Paganese con passione ed impegno. Un quadro più chiaro si avrà entro il prossimo week end per poter cominciare a gettare le basi del nuovo corso tecnico azzurrostellato. La società ha già bloccato l'allenatore cui affidare le speranze di riscatto della Paganese. L'identikit conduce a Massimo Rastelli, protagonista della risalita in Prima Divisione della Juve Stabia due stagioni orsono e reduce da un'esperienza positiva sulla panchina del Brindisi dove è riuscito a raggiungere una salvezza senza affanni nonostante i problemi societari del sodalizio pugliese.
Il Mattino