di Danilo Sorrentino da Paganese.net
Ho atteso di proposito qualche giorno in più per stilare un piccolo bilancio sulla stagione che è appena trascorsa. Volevo farmi un quadro della situazione prima di analizzare, dal mio punto di vista, questa triste stagione. Un'annata storica, perchè la quarta consecutiva in Prima Divisione, che rischia di terminare con un altro passo storico. Ma andiamo con ordine. Nel commentare il campionato, ho più di un rammarico, quelle classiche partite che "se le giochi pure mille volte non le perdi mai". Penso alle prime due trasferte, Pavia e Salerno, alle gare casalinghe con Pergocrema e Monza, alla sconfitta di misura patita a Sorrento. Ma, soprattutto, al ritorno contro il Monza, più che alla partita-beffa con lo Spezia. Sono fermamente convinto che la partita coi liguri sia stato il classico incidente di percorso capitato nel momento sbagliato, mentre il pareggio del "Brianteo" ci ha condannati. Il Monza era una squadra in crisi, i tifosi volevano la testa di Verdelli e dei suoi calciatori, c'era aria di contestazione attorno alla società. La Paganese, invece, si era accontentata del punto, festeggiando il pareggio come un risultato che avrebbe potuto mettere in ghiaccio la salvezza. Così non è stato. I problemi, però, stanno a monte.
A mio modesto parere, non bisognava confermare un allenatore retrocesso, dargli carta bianca su alcune scelte, ma occorreva affidarsi ad un direttore sportivo che potesse portare a Pagani dei calciatori importanti già dall'estate. Invece, si è partiti in nove per il ritiro, con il dubbio fra Prima e Seconda Divisione e con una squadra costruita in corso d'opera. Purtroppo i risultati delle prime giornate hanno ingannato tutti, società compresa, che alla quarta sconfitta consecutiva ha mandato via Palumbo, preparando il gran ritorno di Capuano. L'allenatore salernitano si era presentato dicendo che "la formazione attuale è la migliore che la Paganese abbia avuto negli ultimi anni". Il giorno dopo, però, caldeggiava l'acquisto di Fusco, un mese più tardi esautorava il giovane Gabrieli per affidarsi al più esperto Ginestra, mentre la squadra raccoglieva pochi punti e una valanga di figuracce. L'apice lo si raggiungeva a Verona, quando Trapani capisce che bisognava rifare tutto daccapo e dare una nuova squadra a Capuano.
Questa prima fase si rivelerà fatale: un solo punto in sette partite per Capuano, che, anche domenica scorsa, giudica come non sue, facendo partire le sue disamine dal match col Pavia, seconda di ritorno, prima del 2011. Con una squadra rivoluzionata, Capuano ritrova la vittoria in casa con la Spal, dopo due sfortunati pareggi con Pavia e Salernitana e due sconfitte trasferte. Nel solo mese di febbraio gli azzurrostellati recuperano sei punti al Monza, attuando il sorpasso nel successivo mese di marzo, "consolidando" momentaneamente il penultimo posto, cercando si sferrare l'attacco al quart'ultimo. Il resto è storia recente. Mi inserisco anche nel dibattito su Capuano difensivista. Credo che sia sotto gli occhi di tutti che la Paganese di Palumbo aveva un problema: subiva troppo. Appena arrivato, il tecnico salernitano ha messo a posto la difesa, facendola diventare la meno battuta nel girone di ritorno. Ciò che non è cambiata è stata la situazione dell'attacco. Ferraro è una grande punta, solo che l'ho visto quasi sempre giocare spalle alla porta, Tortori non è un'ala d'attacco, come non lo è Lepore (molto meglio da trequartista). Sulle corsie laterali, se si esclude l'iniziale exploit di Imparato, si badava soltanto a non prenderle, invece di proporsi in attacco.
Un'ultima parola spetta a Trapani. Il presidente è fermamente convinto di lasciare, di passare il testimone a qualche altro imprenditore. Se così fosse, vorrei comunque ringraziarlo per le emozioni che mi ha fatto vivere da tifoso, credo che tutta Pagani debba farlo, perchè Raffaele Trapani è, dati alla mano, il presidente azzurrostellato più vincente della storia. Sinceramente, non riesco ad immaginarmi una Paganese senza Trapani, ma pare che dovremo abituarci a quest'idea. Lo ringrazio anche per gli errori che ha commesso: che siano di monito per chi lo sostituirà! AD MAIORA...