Siamo alla resa dei conti. Domenica è in programma, come l’ha definita il Presidente Trapani, la prima finale dei play-out. In effetti per arrivare agli spareggi bisogna vincere prima con il Sudtirol, ricevere la combinazione giusta da Monza, dove si disputerà la partita chiave con il Ravenna, e poi andare avanti. La situazione s’è complicata ma c’è un briciolo di speranza, non più di un briciolo, che mi accompagna anche perché dobbiamo essere realisti e considerare che siamo al passo del congedo da questa categoria che sin dal primo anno ci ha visto sempre soffrire.
Questa è stata la settimana dell’addio al mitico Luis Conforti. Un triste presagio secondo molti tifosi della Paganese quasi a volersi congedare senza assistere all’ultimo atto che potrebbe dire retrocessione. Zorro era un tifoso vero che non ha mai offeso la squadra avversaria, pensava solo a sostenere la sua Paganese. Così lo ricordo quando frequentavo da ragazzo il settore distinti del Comunale prima, e del "Torre" dopo. Un tifoso d’altri tempi che ha lasciato a tutti un insegnamento, come mi ha confidato uno dei suoi figli: “Saper accettare una sconfitta vale quanto gioire per una vittoria”. Questa massima è quanto mai opportuna in questo momento.
”C’è troppo pessimismo in questo momento attorno alla Paganese” così ha tuonato Capuano in settimana. Come potrebbe essere diverso. In città pochi ci credono dopo anche la "semplice" penalizzazione di sette punti inflitta al Ravenna, unica reale vera speranza a cui tutti ci aggrappavamo. Resta la speranza del campo dove domenica deve girare tutto per il verso giusto. Credo però che la prima cosa che debba succedere domenica è chiudere con orgoglio e dignità, per tentare un’impresa, per la maglia che si indossa, per ricordare nel migliore dei modi chi riteneva che ”quando si dice Paganese, si dice mamma”.
Peppe Nocera per paganese.it