PAGANI Nessuna novità per la cessione della Paganese. Fatica a sbloccarsi una situazione che appare sempre più ingarbugliata. Ieri sera l'ennesimo incontro tra il sindaco Alberico Gambino ed il presidente Raffaele Trapani non ha prodotto alcun esito positivo. Il patron resta fermo sulla sua iniziale decisione di abbandonare la navicella azzurrostellata e di acquirenti all’orizzonte non se ne vede l'ombra. Le presunte cordate di imprenditori sono rimaste solo sulla carta ed al momento l'unica pista percorribile rimane un ripensamento dello stesso Trapani o un avvicendamento al vertice del club con qualcuno degli attuali soci pronto ad occupare la poltrona più ambita e forse più scomoda del sodalizio. Dall'intero ambiente giungono segnali di incoraggiamento nei confronti dell’attuale dirigente che però non vuole tornare sui suoi passi. I tempi intanto si fanno sempre più ristretti. In diverse occasioni Trapani ha ribadito l'assoluta assenza di debiti in bilancio ma lo scoglio sembra essere un altro. Un problema essenzialmente di natura economica. Il patron ha sottolineato che non è possibile consegnare il titolo gratuitamente all’amministrazione comunale per metterlo a disposizione di chiunque voglia proseguire l'avventura calcistica. Un'ipotesi che avrebbe fatto gola a qualche imprenditore, il cui interesse si sarebbe raffreddato di fronte alla richiesta economica di Trapani. Sono ore frenetiche per la Paganese, la cui iscrizione al prossimo campionato di Seconda Divisione sarà in ogni caso garantita. Intanto sorgono alcuni problemi in merito alle rescissioni contrattuali dei calciatori che hanno militato nella Paganese nell’attuale stagione. Alcuni elementi hanno preferito non firmare le liberatorie e la società ne ha preso atto, convocando i calciatori in questione per la ripresa degli allenamenti fino alla scadenza naturale degli accordi, fissata per il 30 giugno. La società non ha comunicato i nomi dei calciatori che avrebbero fatto resistenza, non rinunciando agli emolumenti fino al termine della stagione. Di conseguenza, se la situazione non dovesse trovare sbocco entro sabato, dalla prossima settimana lo staff tecnico ed il gruppo dei "ribelli" ritornerà al lavoro al Marcello Torre.
Il Mattino