E’ un Raffaele Trapani alquanto deluso e amareggiato sia per la retrocessione, la seconda consecutiva, che per l'esito del ricorso non accettato dalla Corte di Giustizia Federale. "La Paganese si ritrova in Seconda Divisione al termine di un campionato falsato – precisa il numero uno azzurrostellato - dalla decisione della Commissione Disciplinare a pochi giorni dalla disputa dell'ultimo turno. Ci sentiamo danneggiati da tutto ciò perchè il risultato del match giocato in Brianza in un clima surreale era già scritto". Il patron degli azzurrostellati spiega anche il perché della presentazione del ricorso. "Il ricorso era alquanto dovuto perchè non era concepibile una penalizzazione di appena sette punti per un illecito sportivo. Il Ravenna sarebbe dovuto retrocedere altrimenti era giusto il completo proscioglimento".
Il presidente Trapani, al quale è sfumato anche l’ultimo tentativo per restare aggrappato alla Prima Divisione, vede il suo futuro sempre lontano dalla Paganese. "Sono deluso e amareggiato per tutti questi fattori, ora il vero obiettivo è quello di passare il testimone dopo ben otto anni di gestione e di abbandonare il gioco del calcio. Sul futuro inizieremo a lavorare già da lunedì con un incontro con il sindaco Gambino in cui effettueremo varie valutazioni per capire se realmente ci sono imprenditori o cordate pronte a rilevare la Paganese. L'importante è garantire una società con basi solide ed un roseo futuro all’orizzonte ai tanti tifosi paganesi. Il calcio vero qui a Pagani non scomparirà”. Parola di Raffaele Trapani
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