Francesco Pepe PAGANI Il futuro della Paganese è sempre più in bilico. Non sembra bastare il forcing del consigliere provinciale Massimo D'Onofrio per convincere l'imprenditore capitolino a sposare fin da subito il progetto calcistico azzurrostellato. Il costruttore romano chiede tempo per fare tutte le valutazioni del caso. Un intervallo temporale che si scontra con le scadenze federali (presentazione della fideiussione e conseguente perfezionamento dell'iscrizione al campionato di Seconda Divisione entro la fine del mese) e che aggrava la crisi societaria della Paganese. Trapani ha reso nota la sua decisione di disimpegnarsi dalla gestione del club, minacciando anche di non iscrivere la squadra, e sta cercando di ottenere risposte celeri e nette da parte del facoltoso imprenditore laziale. Il dimissionario patron azzurro ha fretta di chiudere ogni discorso in tempo utile ed aspetta alla finestra un segnale positivo da Massimo D'Onofrio che sta profondendo ogni energia per assicurare un futuro stabile al sodalizio di via Albanese. Pare che il costruttore romano possa contare anche sull'appoggio di un imprenditore locale a lui vicino. Sul fronte interno nessuna novità di rilievo. Il viaggio nella capitale di D'Onofrio ed un lutto familiare che ha colpito il presidente Trapani hanno stravolto l'agenda degli incontri in programma. Si era parlato di un faccia a faccia con il gruppo facente capo a Vincenzo Calce, l'unico imprenditore cittadino seriamente interessato alle sorti della Paganese. Anche questa possibilità però stenta a concretizzarsi. A tenere distante le parti sono divergenze di natura economica che già la scorsa estate fecero saltare l'accordo. Calce resta abbottonato e non si sbilancia. In ogni caso nel prossimo week end sono attesi segnali importanti per dare continuità alla società liguorina.
Il Mattino