Incontro, nella serata di ieri, tra il Presidente della Paganese Raffaele Trapani e una delegazione di giornalisti della città di Pagani che hanno chiesto il confronto per fare il punto della situazione in casa azzurrostellata e per individuare, eventualmente, iniziative atte a salvare il calcio nella terra di Sant'Alfonso. Nella sede di Via Albanese presenti anche i soci Antonio Buccino, Franco e Salvatore Marrazzo, Teodosio Pepe nonché il team manager Filippo Raiola.
Il massimo esponente del sodalizio ha tenuto subito a ribadire la criticità del momento: "A quella che è la situazione ad oggi, la Paganese non sarà iscritta al prossimo campionato di Seconda Divisione. Tengo a ribadirlo poiché in città circolano voci in senso contrario. Il 1° luglio, invece, Pagani si risveglierà senza calcio". Irremovibile nella sua decisione: "Mors tua vita mea. Tra la sopravvivenza della Paganese e il mio futuro, anche se a malincuore, scelgo la seconda. Erroneamente, in questi otto anni della mia gestione mi sono dedicato alla Paganese h24, sottraendo tempo alla famiglia e al lavoro. Ora basta, non ragionerò più con il cuore ma con la testa. Inoltre, non ho più gli stimoli per andare avanti anche perché, nel calcio, l'adrenalina per proseguire arriva dalle vittorie e dopo due retrocessioni consecutive sto attraversando una fase di rigetto. Ho dato tutto per la Paganese, sempre e solo per l'amore verso la maglia azzurrostellata, non ho mai avuto interessi oscuri. Ora è arrivato il momento che siano gli altri a farsi avanti ed a far proseguire il calcio a Pagani".
E proprio sull'immobilismo della classe imprenditoriale locale Trapani dice: "Non c'è stato un imprenditore, dico uno, che mi abbia interpellato per un colloquio, quanto meno per chiedere informazioni. In giro sento parlare di gruppi, cordate ma alla mia scrivania non si è presentato nessuno. Il nulla più totale. Mi duole dirlo ma con la disponibilità dimostrata dalla classe imprenditoriale non si può partecipare neppure al campionato di Terza Categoria". E sull'incontro con il costruttore capitolino aggiunge: "Almeno per il momento non si può parlare di un suo interesse a rilevare le quote societarie. Potrebbe, invece, offrire una sponsorizzazione ma bisogna attendere lunedì per saperne qualcosa di più".
Sulla possibilità di iscrivere comunque la squadra e puntare sui giovani, il patron è categorico: "Non rientra nel mio modo di vedere il calcio. O si costruisce una squadra ambiziosa o è meglio staccare subito la spina ed evitare l'agonia. Allestire una squadra di giovani che retrocederà già nel girone di andata è incondivisibile". E sull'eventualità di un passo indietro rispetto alla decisione iniziale e non essere così etichettato come il responsabile della scomparsa del calcio a Pagani, il numero uno dice: "Sono consapevole del fatto che sarò ricordato per non aver iscritto la squadra ma non ho altra scelta per i motivi che ho già chiarito prima. Però per il bene della Paganese sono pronto anche a fare un passo indietro. Se un mese fa mi fosse arrivata un'offerta di cinque milioni di euro, per restare ancora al timone della società, avrei rifiutato senza pensarci su neppure per un secondo. Ora invece sono pronto anche a rimanere ma se si verificheranno determinate condizioni".
Sulle stesse Trapani ha le idee chiare: "Innanzitutto non ho nessuna intenzione di ricoprire la carica di Presidente. Nel caso il progetto andasse in porto sarei un socio alla stregua degli altri. Eventualmente mi è stato chiesto di curare i rapporti con la Lega e su questo non ci sono problemi visto che richiede un impegno annuale minimo. Abbiamo stimato un budget per un campionato ambizioso. Come attuali dirigenti, in modo paritario, verseremo le nostre quote che però dovranno essere integrate da nuovi soci o da sponsorizzazioni o da contributi di quanti vorranno dare una mano alla Paganese. Se tutto questo riuscirà a coprire le "uscite" programmate, sarà nominato un commissario straordinario ed un direttore sportivo che avranno la responsabilità, rispettivamente, della gestione societaria e tecnica. In caso contrario, invece, ripeto, il 30 giugno non ci sarà nessuna iscrizione". Anche su questo il patron tiene a chiarire. "In realtà la data ultima non è il 30 bensì il 27. Infatti per emettere una fideiussione gli istituti bancari richiedono almeno tre giorni".
La corsa contro il tempo per salvare la Paganese prosegue...
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