Girone A:
Gubbio: per loro la stagione è stata oro colato. L'esordio con quel lontano 5-1 contro la Cremonese aveva addensato nubi fosche sul futuro prossimo della squadra di Torrente in campionato. Invece il tecnico salernitano ha dimostrato una scorza più dura del previsto e adesso si gode la serie B. Rimarrà alla storia del club umbro, perchè con un gioco sempre propositivo ha dimostrato che si possono coniugare spettacolo e risultati. Voto: 9
Sorrento: questa era una delle squadre favorite per la vittoria finale. Tutto sembrava procedere per il meglio, con il 4-1 di Salerno a coronare una seconda metà di 2010 da autentica mattatrice. L'infortunio di Paulinho, quando ormai i giochi erano quasi fatti, ha scombussolato non poco i loro piani. Resterà il rammarico di questa perdita nel momento clou. Voto: 7.5
Alessandria: la tifoseria, come abbiamo detto spesso, deve elogiare lo spirito professionistico dei ragazzi di Sarri. Quante squadre avrebbero trovato la forza per continuare a giocare nonostante intorno a loro molti facessero a gara a fare terra bruciata. Per questi ragazzi la stagione in maglia grigia rimarrà un ricordo indelebile che servirà moltissimo alla loro crescita professionale. Voto: 7
Salernitana: tanta pressione su una squadra che era stata costruita per tornare in B fin da subito. Le difficoltà societarie vuoi o non vuoi hanno influito sulla stagione dei granata. Breda ha fatto il massimo in una situazione simile. I molti avvoltoi che si sono annidiati sulla squadra si sono fatti pubblicità, poi si sono volatilizzati. Voto: 7
Verona: partenza ad handicap per una squadra a cui Martinelli nulla aveva fatto mancare. L'intenzione era quella di stravincere il campionato, ma i risultati stentavano ad arrivare. Giannini non riusciva a replicare il lavoro egregio svolto a Gallipoli e ad un certo punto la dirigenza, stufa degli alti e bassi, si è decisa a chiamare Mandorlini. L'uomo della svolta scaligera . Voto: 8.5
Spezia: da neopromossa, la squadra bianca aveva obiettivi molto ambiziosi. La dirigenza si era mossa per regalare alla tifoseria un campionato da protagonisti. I risultati a dire il vero sono stati molto deludenti, almeno nel girone di andata. Al giro di boa nulla faceva presagire ad un girone di ritorno da veri protagonisti. Voto: 7
Lumezzane: dovremmo parlare della loro stagione, ma l'autentico protagonista della stagione della squadra rossoblu non è un goleador, ma uno che i gol dovrebbe evitare di farli fare. Stiamo parlando di Fabio Pisacane. La sua confessione autentica e sincera ha permesso di far scoppiare un bubbone che al momento sta andando avanti. Il Chievo, proprietario del cartellino del giocatore, alle buste lo ha perso. Ne ha guadagnato il Lumezzane e lo sport pulito in generale. Voto: 7
Reggiana: l'arrivo di Mangone e gli acquisti di giocatori interessanti, vedi Chinellato, scuola Genoa, seguito a ruota dall'arrivo in difesa di un ex serie A come Lanna, hanno fatto credere alla tifoseria che questa fosse la stagione giusta per il ritorno in B. I presupposti c'erano ma alla fine dei conti i granata sono rimasti a bocca asciutta. Voto: 6.5
Como: i lariani chiudono la stagione con un record: quello della squadra che in trasferta ha perso meno di tutte (solo 3 volte). Per tre quarti di stagione la tifoseria ogni domenica viveva con il cuore in gola per le sorti della loro squadra. A metà girone di ritorno, la squadra ha sfiorato i play-off. Crediamo che sia meglio così, programmare la B con criterio. Voto: 6.5
Spal: la stagione degli estensi era partita in maniera completamente diversa. D'altronde non poteva essere altrimenti, quando hai un attacco formato da Cipriani e Fofana. I risultati, finchè il bomber ex Bologna e Samp, ha retto si sono visti, poi è calato il buio. I problemi alla schiena non hanno permesso a Cipriani di fare il suo dovere. Si ripartirà con più determinazione. Voto: 6
Cremonese: il patron Arvedi, in coabitazione con Pisacane meritano un grosso applauso per quello che hanno fatto. Tornando alla stretta attualità, la stagione dei grigiorossi è stata fallimentare come poche volte nella loro storia. Partenza a razzo, però poi qualcosa si è inceppato. Dopo Baroni arrivava Acori, alla fine la società per salvare capra e cavoli ha ripiegato su Montorfano. Si ripartirà con uno spirito completamente diverso. Voto: 5
Bassano: quello della squadra veneta è il classico esempio che la classe operaia può andare in paradiso. Con un gruppo umile, privo di prime donne, la squadra di Jaconi ha fatto un campionato davvero eccellente. In alcuni frangenti si è addirittura cullato il sogno play-off. Alla fine si è raggiunto l'obiettivo di una salvezza senza affanni anche con qualche domenica di anticipo. Il difficile viene ora, perchè ripetersi sarà molto dura. Voto: 7.5
Ravenna: quando si parla di loro bisogna sempre parlare con un pre e un post. Prima che scoppiasse lo scandalo scommesse, il Ravenna stava chiudendo la stagione in maniera tranquilla, poi quando lo scandalo ha coinvolto il ds Buffone, tutto è cambiato. Solo la "follia" di Zomer ha permesso alla squadra romagnola di restare in Prima Divisione. Resta l'incognita per un futuro che non dà certezze. Voto: 6
Pavia: per la neopromossa in Prima Divisione è stata una stagione interlocutoria. Finchè c'è stato Andrissi, il loro è stato un campionato sufficiente, poi come spesso capita quando i risultati vengono a mancare, si ricorre subito al cambio di allenatore. L'arrivo di Benny Carbone ha permesso agli azzurri di ritrovare quel brio che iniziava a mancare al gruppo. La salvezza matematica, grazie anche al Ravenna, è il giusto premio di una società ambiziosa per il futuro. Voto: 6
Pergocrema: l'allenatore Agenore Maurizi ha dimostrato, in un ambiente completamente diverso da Cava, di saper lavorare molto bene. La salvezza è arrivata per il rotto della cuffia, nei play-out contro i cugini del Monza, ma alla fine rimane il raggiungimento dell'obiettivo che si era preposto la società. Rimane un piccolo motivo di orgoglio per la società: essere rimasta imbattuta contro il Gubbio (vincendo al "Barbetti" per 2-0) poi andato in B. Voto: 6.5
Sud Tirol: la gaffe di Zomer ha pesato come un macigno sul futuro della squadra. Fino al 94' tutto sembrava volgere ad un lieto fine, con il Ravenna ormai privo di forze, poi il patatrac mentale del portiere e adesso la società è costretta a costruire una squadra per un campionato infernale come la Seconda Divisione, strizzando l'occhio anche ad un ipotetico ripescaggio. Sarebbe un "risarcimento" morale per una squadra che fino a metà stagione era una vera sorpresa, poi il crollo netto. Voto: 5.5
Monza: brianzoli retrocessi dopo una lunga rincorsa nel play out contro il Pergocrema. Da sottolineare come la tifoseria, nonostante la retrocessione, dopo il triplice fischio finale del direttore di gara, ha applaudito lo stesso i propri beniamini, dimostrando una maturità rilevante che a lungo andare fa solo bene al sistema tutto. L'arrivo di Motta, con il senno di poi, è stato tardivo. La squadra sotto Verdelli era un coacervo di contraddizioni che in campo si vedevano benissimo. Voto: 5
Paganese: La partenza tutto sommato non era per niente male, poi si è inceppato l'attacco e per gli azzurrostellati c'è stato il black out che li ha portati ad essere ultimi, distanti anche di 10 punti dal penultimo posto, utile almeno per giocarsi la permanenza nei play out. L'arrivo di Capuano ha galvanizzato l'ambiente. Il mercato di gennaio ha dato quei correttivi utili ma non sono bastati lo stesso. Il futuro è incerto, ma la voglia di certo non manca. Voto: 4.5
Daniele Mosconi per tuttolegapro.com