1.7.11

La Paganese ce l'ha fatta.

Scongiurata la non iscrizione, la Paganese guarda al futuro con rinnovata fiducia. L’ elemento determinante, che ha reso possibile il prosieguo del calcio professionistico, è stata la perseveranza. Infatti, a mettere a rischio il futuro della Paganese, non era tanto l’aspetto economico, seppur importante, ma quello motivazionale. La seconda retrocessione consecutiva con la precedente mitigata lo scorso anno dal ripescaggio, aveva iniettato nel passionale carattere del presidente Trapani litri di amarezza e delusione. Dopo una retrocessione, ci sono due modi di reagire: rialzare subito la testa e ripartire alla grande o abbandonare tutto. Trapani optò per la seconda strada che però avrebbe portato,non trovando alternative né locali nè esterne, alla scomparsa dai prof. Se non era un fallimento per cattiva gestione, lo sarebbe diventato per propria volontá. Un fardello troppo grande per il primo tifoso e per i suoi compagni di viaggio che in 8 anni hanno costruito con sacrifici economici e personali il giocattolo Paganese.
Poi lunghe e interminabili riunioni, per cercare di convincere il patron, a rivedere la propria posizione, a prospettare nuovi scenari per ripartire. Non è stato facile, anche perché la delusione e l’amarezza era tanta. Sono iniziati i primi sondaggi con le cordate esterne. Quella romana facendo capo a Di Stanislao ha avuto vita breve. Poi i contatti sempre nella capitale di Massimo D’Onofrio che sembrano aver prodotto una base su cui discutere la prossima settimana. Il gruppo d’imprenditori capitolini tra cui anche chi dovrebbe essere il nuovo sponsor per la stagione 2011-2012, sará a Pagani a inizio settimana per incontrare RaffaeleTrapani e studiare il piano d’intervento in seno alla societá avendo dato la conferma.

La Città di Salerno - Peppe Nocera