Gara difficile contro un avversario solido, concentrato, determinato mai arrendevole di fronte ad una Paganese partita col piglio vorace della squadra smaniosa di riassaporare il gusto dolce ed appagante della vittoria. E lo ha fatto, lo ha voluto disputando un primo tempo strepitoso dove, finalmente, è emerso il valore del collettivo e la qualità superiore dei singoli.
Equilibrio tattico, notevole fluidità di manovra, perfetta copertura degli spazi, centrocampo dinamico e propositivo, rientro puntuale dei due esterni offensivi nella fase di non possesso, sovrapposizioni costanti dei due esterni difensivi e il Giulianova ha visto le streghe....
Il vantaggio non ha frenato gli azzurri, hanno continuato a sciorinare brillantezza di idee e varietà di schemi da grande squadra, potevano chiudere la "pratica giuliese" agevolmente ma l'ingenua superficialità e la voglia di protagonismo del validissimo Galizia ha permesso agli avversari di continuare a sperare e di giocarsela ancora.
Nella ripresa la Paganese ha perso ritmo e misure, è mancata precisione e brillantezza nel riavvio della manovra, le punte non sono state più assistite anche perchè non sempre in posizioni giuste ed alternare Scarpa e Galizia a supporto di Orlando è servito a poco. Quando il pareggio (nonostante la superiorità numerica) sembrava inevitabile è arrivata la "perla" di Siciliano, straordinaria per rapidità, coordinazione e determinazione. Vetta riconquistata ma non facile da conservare, la voglia e la forza di rimanerci c'è ed è tanta ma il cammino è ancora lungo ed impervio, gli impegni sempre insidiosi come quello di domenica prossima contro il Gavorrano.
Troppo presto per definirla autentica rivelazione ma le cifre sono sempre specchio fedele e responsi inconfutabili: miglior attacco (19 gol), migliore realizzatore (Fioretti, 12 gol) quarto posto in classifica. Non ha certo una difesa impenetrabile (13 gol subiti) ma valori individuali certi ed affidabili.
Giocano un 4-3-1-2 molto offensivo ed a volte spregiudicato, temibile nella fase di possesso dove evidenziano qualità dei singoli accoppiate a corsa carattere e sacrificio,sempre alla ricerca del risultato attraverso il gioco. La presenza del rifinitore (Rosati) a ridosso delle punte apporta fantasia ed imprevedibilità alla fase offensiva ma comporta disequilibrio nella fase di non possesso e questa considerazione dovrebbe consigliare alla Paganese di non limitarsi a controllarne le iniziative ed a non impostare una gara di attesa. Bisognerà imporre il proprio gioco ed evitare che gli attaccanti vengano assistiti con continuità. Le cifre dicono che hanno una difesa un po' ballerina imperniata sull'eterno Miano ('73), gran senso di posizione, grande stazza atletica (1,88 cm) ma anche difficoltà e reattività sul breve, potrebbe essere il ritrovato Orlando l'arma letale dei maremmani. I punti deboli potrebbero essere questi ma i risultati ottenuti dimostrano che il Gavorrano ha valori certi e consolidati in un centrocampo dove eccelle la personalità tecnica e tattica della "mente" Galbiati, la corsa di Nicoletti, la forza interditiva di Manzo, che permettono al fantasista Rosati di poter mettere la sua creatività al servizio degli attaccanti. E che attaccanti.....
Una torre, un autentico bomber (Fioretti), un mix di potenza ed esplosività accoppiate ad interessanti fondamentali, un compagno di reparto (Pulina) brevilineo, svelto, rapido, abilissimo nell'uno contro uno.
Servirà la solita grande prestazione del reparto difensivo guidato dal superlativo Fusco, servirà la solidità, l'esperienza e la sagacia tattica di Tricarico ed Acoglanis sorretti dai rientri degli esterni offensivi, servirà la splendida Paganese ammirata solo per un tempo contro il Giulianova. Sarà partita insidiosa e ricca di difficoltà ma gli azzurrostellati non vogliono e non devono temere niente e nessuno.
Carlo Vitiello per paganese.it