18.11.11

A Campobasso una vittoria voluta, cercata e raggiunta grazie alla forza e all'abnegazione.

Una vittoria voluta, cercata, raggiunta grazie alla forza, all'abnegazione, alla volontà di un gruppo che ha saputo ritrovare slancio e consapevolezza delle proprie forze in un momento del campionato molto delicato e, forse, per certi versi anche decisivo. La Paganese doveva vincere, non poteva cercare altro risultato, dopo essere scivolata inopinatamente in quarta posizione, doveva ritornare ad essere protagonista fra concorrenti prevedibili (Perugia-Catanzaro) ed inattesi (L'Aquila). Non è stato facile ottenere il massimo contro una squadra (assillata da una miriade di problemi di natura tecnica e societaria) pur sempre temibile, organizzata, tradizionalmente ostica. Gli azzurrostellati hanno riassaporato il dolce gusto della vittoria sfoderando una prestazione tutta grinta, cuore, e cattiveria agonistica, supportate da un (finalmente) ritrovato equilibrio tattico che era e rimane la condizione fondamentale ed indispensabile per esaltare le doti caratteriali dei singoli. Segnali positivi e confortanti erano già arrivati dalla vittoria in Coppa Italia contro il blasonato Sorrento: l'indissolubilità del duo Tricarico-Acoglanis a centrocampo, il "ritorno", attesissimo, dell'imprendibile Scarpa, gemello sugli esterni offensivi del "famelico" Galizia, una ritrovata compattezza difensiva grazie anche al supporto degli esterni alti ed alla costante fase interditiva dei due centrocampisti. E fra non molto rientrerà Fava..... Sarà il completamento ed il trionfo tattico di una squadra costruita per un modulo che non prevede alternative al 4-4-2 (come il campo ha ampiamente dimostrato) ma solo alternanza di uomini per impegni cosi ravvicinati. Incoraggiante, sotto questo aspetto, la crescita della "scoperta" Siciliano, l'intelligente, graduale inserimento di Morello, la validissima alternativa Pepe, la presenza del classicheggiante Agresta. Rimane aperto il "capitolo" under: se la società, come sembra, non vorrà rinunciarvi, dovrà cercarne ancora qualche altro altrettanto competitivo ed adatto ad un team con grandi ambizioni. Le intuizioni di Cocchino D'Eboli e la voglia illimitata della società di non lasciare nulla di intentato certamente arricchiranno la rosa giovane con qualche arrivo importante. Bisogna ricominciare a correre spediti, bisogna continuare a vincere, la Paganese è ancora quarta, non può e non deve rimanervi a lungo, ha l'obbligo e la forza di primeggiare, sta ritrovando uomini, modulo ed equilibrio tattico che la faranno di certo, ritornare brillante protagonista. Domenica prossima la riprova, contro l'enigmatica ed indecifrabile Aversa Normanna, squadra capace di esaltarsi o deludere contro qualsiasi avversaria. La squadra del giovanissimo ed esordiente Romaniello è, nonostante un potenziale tecnico largamente inferiore, compagine in grado di salvaguardare la categoria facendo leva su una società presente, solida e rassicurante e su un un impianto di squadra non ragguardevole ma nemmeno tanto sprovveduto. Gragnaniello è certamente fra i migliori portieri della categoria, la coppia dei centrali difensivi Mattera- Castaldo, con il primo che però squalificato non sarà del match, ha attributi, forza, carattere e determinazione per contrastare ed addomesticare anche gli attaccanti più temibili. Sugli esterni difensivi agiscono l'under Diana ('91), anch'egli appiedato dal Giudice Sportivo, e lo sgusciante Letizia entrambi discreti nel proporsi ma non impeccabili in fase difensiva con l'ex Pianura prevedibilmente in grosse difficoltà al cospetto della forza propulsiva di Galizia. A centrocampo hanno un'unica certezza: la duttilità, la continuità di rendimento, l'affidabilità tattica di Zolfo autentica bandiera normanna, supportato quasi sempre dal giovanissimo Gatto ('92) o dall'ancor più giovane Varsi ('94) o dallo svelto Marano. Il reparto è completato dal fantasista Grieco, calciatore importante e da non sottovalutare su palle inattive e quando hanno iniziativa e possesso palla. Stenteranno a contenere la spinta, l'aggressività (Tricarico), le geometrie (Acoglanis), i rientri e le ripartenze (Galizia-Scarpa) degli azzurrostellati: proprio a centrocampo il divario appare e risulterà evidente ed incolmabile. L'attacco ha un punto di riferimento costante, il potente Longobardi ex Juve Stabia e Turris, calciatore di discreta prolificità, da qualche gara gli fa da spalla il giovane Varriale in alternativa a Pisani e Petagine. Avranno continuità di rifornimenti tali da poter creare insidie all'arcigno blocco difensivo paganese? Sembra, sulla carta, gara dall'esito scontato ma esperienze recenti (Neapolis e Chieti docet) suggeriscono necessaria prudenza, massima concentrazione ed immensa determinazione. Le prime tre affrontano avversari non facilmente addomesticabili. Bisogna riguadagnare il terreno perduto, mercoledì è tornato il sorriso, domenica potrebbe essere l'inizio di una scalata prorompente ed inarrestabile.

Carlo Vitiello per paganese.it