24.11.11

Consigli per la trasferta di Catanzaro.

IN AUTO
4 h - 372 km di 362 su strada a scorrimento veloce
Costo autostrada: 2 €
Costo carburante: 48 €
A3 Nocera Inferiore
Continuare sull’autostrada per ben 337 km per poi prendere l’uscita in direzione Lamezia Terme
Prendere SS280/E848 in direzione di: Catanzaro, Crotone, Lamezia Terme, Sambiase, Nicastro
Proseguire in direzione: Catanzaro, Crotone
368 km: Prendere l’uscita
370 km: Attraversare Gagliano
Alla rotonda, via Gioacchino Da Fiore, prendere la 1^ uscita
Continuare su Viadotto Fausto Bisantis
371 km: Alla rotonda, prendere la 3° uscita: Via Giuseppe Gangale
372 km: Arrivo a Catanzaro
COSA VEDERE
Piazza Matteotti rappresenta il limite tra la città antica e quella moderna ed è il punto d’incontro e luogo preferito per la classica passeggio serale. Sulla piazza domina l'imponente scultura in bronzo su base di granito del “Monumento al cavatore” la  statua che rappresenta il lavoro e la forza dei catanzaresi. Dalla piazza è visibile anche il Viadotto sulla Fiumarella, realizzato da Riccardo Morandi negli anni ‘60 e tra i più alti d’Europa.
La Basilica Minore di Maria SS. Immacolata, già della SS. Trinità o di S. Francesco d’Assisi, fondata dai Francescani Minori Conventuali nel XIII secolo è stata ricostruita nel 1765.
Il Duomo, la principale chiesa della città, costruito nel XII secolo è stato ricostruito parecchie volte. Dopo la prima ricostruzione de XVI secolo, è stato distrutto dal terremoto del 1783 e riedificata agli inizi del 1800 in stile neoclassico.
Splendida la vista che si gode dal Belvedere in fondo a Corso Mazzini, all’inizio di Via Francesco de Seta; lo sguardo spazia sulla valle della Fiumarella e sul Golfo di Squillace. Se si arriva a Catanzaro in auto, sarà bello parcheggiare l'automobile alla vecchia stazione ferroviaria di Sala e prendere la simpatica funicolare che porta in fondo a Corso Mazzini. A Villa Trieste vi è un accogliente giardino pubblico realizzato nel 1878-81 già chiamato “il Paradiso”, abbellito da aiuole fiorite, statue, busti di illustri calabresi e monumenti fra i quali il più interessante è quello a Francesco Fiorentino, filosofo, da Sambiase, 1834-84, opera di Francesco Jerace.
PASTI
Piatto tipico della cucina catanzarese è “u morseddu”, una specie di trippa servito sulla “pitta”- pane senza crosta confezionato a ciambella che si può gustare ancora oggi, a metà mattina, nelle trattorie tipiche del centro storico.
Tra le carni da assaggiare anche le “stìgghiole”, interiora di capretto, capretto con verdure cotto nel tegame di creta ‘a tiana”.

Buoni gli insaccati ed i formaggi, tra i quali i “butirri”, caciocavallo con cuore di burro.
Tra i dolci, i classici taralli, le cozzuppe pasquali e le crucette.

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