Contava vincere per riprendersi il ruolo di protagonista, non secondaria, e nonostante qualche affanno, la Paganese ha centrato la seconda vittoria consecutiva, ha ritrovato uno splendido Scarpa, un equilibrio tattico ed una compattezza difensiva che, pur alternando qualche interprete, conferma la sua riconosciuta solidità.
Qualche dubbio, qualche ombra, la partita l'ha lasciata e si riferisce ad un secondo tempo per lunghi tratti stranamente remissivo e di costante affanno. Lo "strano" nel calcio ha quasi sempre una spiegazione, l'affanno potrebbe non essere sempre conseguenza di deficit atletico: gli azzurrostellati praticano un calcio estremamente propositivo e dispendioso con quattro difensori, che solo di rado accompagnano la fase di possesso, due centrocampisti che curano con grande intensità e costante applicazione la fase interditiva e creativa e quattro attaccanti, abili, forti, concreti, a volte imprendibili e di grande spessore.
I due esterni Scarpa e Galizia esaltano, nella fase di possesso, le loro grandi doti di fantasia, imprevedibilità ed incisività ma hanno anche il compito di puntuali rientri nella fase di non possesso per dare equilibrio alla manovra ma sopratutto sostegno interditivo ai due centrocampisti centrali.
Risulta fin troppo evidente che il modulo (4-2-4) è estremamente dispendioso proprio per coloro che devono interpretare, con uguale applicazione tattica e illimitate energie atletiche, queste due fasi; è lampante che la squadra è altamente temibile quando attacca ma leggermente squilibrata quando i rientri non sono produttivi e costanti.
E' inevitabile (e non è la prima volta che questo limite emerge), però, che i due esterni offensivi possano perdere smalto e lucidità nei rientri, e quando i rientri sono tardivi e non puntuali risulta insufficiente ed improduttiva la fase interditiva dei due isolati centrocampisti centrali. In conclusione ciò che può apparire una strana metamorfosi della squadra sul piano atletico e tattico trova una motivazione di natura dinamica.
Il rimedio auspicabile è che ci sia più concretezza (e più gol....) quando la squadra produce tantissimo per poter poi gestire senza affanno la fase successiva con una sapiente gestione del possesso palla e delle alternative tattiche e umane a disposizione del tecnico.
Domenica a Catanzaro ci sarà la riprova. Meglio un gara propositiva o di attesa? Meglio attenderli e poi ripartire?
Per entrambe le squadre non è gara decisiva ma di grandissima importanza. Il Catanzaro, che viene da una sconfitta inaspettata, conserva valori indiscutibili, una gloriosa tradizione, un grande seguito che è sempre un valore aggiunto. Ci sarà da soffrire, ci saranno assenze importanti ma conterà tantissimo l'approccio giusto, la consapevolezza del valore inestimabile dei singoli, la voglia di continuare un percorso da protagonista deciso, irriverente, sfrontato, vincente.
I giallorossi non sono partiti per vincere ma hanno allestito una squadra che possa iniziare un nuovo corso per rinverdire i gloriosi trascorsi offuscati dalle ultime contraddittorie annate.
Gli uomini di Cozza praticano un 3-4-3 molto aggressivo, è squadra quadrata, esperta, a tratti arrembante ma soffre quando di fronte ha un avversario che le chiude sapientemente gli spazi di manovra. Il loro assetto difensivo, pur annoverando calciatori di grande affidabilità come il portiere Mengoni, l'ex Lucchese Mariotti, l'ex Salernitana Accursi, il gigantesco Papasidero, potrebbe avere difficoltà se attaccato in ampiezza.
A centrocampo la "mente" è l'ex Paganese Maisto, supportato sul piano interditivo e quantitativo dal potente argentino Ulloa, da Romeo o Bruzzese e dal mancino ed insidioso Squillace.
Un reparto raziocinante, equilibrato, creativo ma anche tonico, esuberante, aggressivo. Chi prevarrà in questa zona avrà più probabilità di far sua la gara, episodi permettendo....
Anche in attacco non mancano esperienza e mestiere, insidiosità ed intraprendenza: lo svelto Carboni (ex Pescara), l'argentino Bugatti, l'australiano Esposito, il classicheggiante Masini (ex Monza) saranno brutti clienti per la difesa azzurrostellata priva del insuperabile colosso Fusco.
Sarà una gara molto difficile dal punto di vista tattico e forse anche ambientale, sarà gara insidiosissima per entrambe. La Paganese dovrà dimostrare la sua reale dimensione, ha qualità, carattere, uomini e struttura da grande squadra e dovrà riaffermare la sua forza se vorrà continuare ad inseguire un sogno.
Carlo Vitiello per paganese.it