Chi l’ha detto che l’Arzanese è Carotenutodipendente? Di certo non il diretto interessato, che l’opinione in questione tende a non sposarla. «Ringrazio chi lo dice, perché è un bell’attestato di stima, ma sono in totale disaccordo. La gara pareggiata col Melfi dimostra il contrario: l’Arzanese funziona anche quando non segno io…».Allo “Ianniello”, infatti,Carotenuto non ha timbrato il tabelloni dei marcatori. Evento raro, visto che quest’anno il “9” biancoceleste sta segnando con continuità (8 reti), e le sue poche prestazioni incolori sono coincise con battute d’arresto della matricola delle meraviglie
napoletana. «Sono consapevole di essere un giocatore importante per questa squadra – continua – Però non scrivete che sono l’ago della bilancia dell’Arzanese. Contro il Melfi non ho giocato benissimo, ho sbagliato anche un paio di occasioni ma l’Arzanese è riuscita comunque ha conquistare rimontare due reti nel finale di gare conquistando un punto prezioso».
Oltre che top-scorer, Carotenuto è anche uno dei leader spirituali dei biancocelesti. Lo si capisce dal modo in cui analizza il 2-2 dello “Ianniello”. «Se siamo riusciti a riaddrizzare la partita nel finale è merito dei ragazzi che sono entrati dalla panchina: Mascolo,Gori e Iannariello ci hanno dato la scossa. Questa è la prova provata che il segreto dell’Arzanese è il gruppo. Qui non ci sono primedonne, tutti i giocatori sono fondamentali. Ed è questo che mi rende fiducioso riguardo al nostro futuro».
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