15.12.11

Sotto la lente del direttore.

Rimandata, ancora una volta, la ricerca di una continuità di risultati e di gioco, rinviato a tempi migliori il consolidamento di una prestigiosa posizione in classifica. Soliti, ripetitivi errori di valutazione e di atteggiamento tattico, solita difficoltà nel gestire un vantaggio con la tranquillità del più forte, con la personalità e la quadratura della squadra che sa amministrare tempi e modi di una gara iniziata in discesa. Insieme o dopo il Perugia, gli azzurrostellati, a pieno organico, sono la squadra con maggiore qualità del girone eppure un Fano, privo di quattro elementi fondamentali, ne ha evidenziato i limiti, le ha tolto consolidate certezze. Inutile, completamente errato, tornare a parlare di tenuta atletica, la metamorfosi tra il primo ed il secondo tempo è stata conseguenza solo ed esclusivamente di limiti tattici, figlia di assoluta mancanza di equilibrio fra i reparti. Fin quando la Paganese conserva l'iniziativa, impone il gioco, esalta la qualità superiore dei singoli ma quando il possesso palla passa agli avversari ricompaiono puntuali i soliti squilibri conseguenti ad una marcata e costante inferiorità numerica a centrocampo, in assenza dei rientri degli esterni. Il campo, e non è la prima volta, ha confermato a Fano, i rischi, i limiti e forse anche l'inadeguatezza del modulo tattico, sarebbe auspicabile la ricerca di alternative o di miglioramenti nel perfezionare movimenti, meccanismi ed equilibri nella fase di non possesso, altrimenti per gli isolati ed impotenti Tricarico ed Acoglanis sarà sempre più notte fonda. Domenica prossima contro l'Arzanese sarà troppo importante ritornare a vincere ma altrettante importante sarà avere risposte certe e definitive sulle potenzialità reali e sulla ricerca costante e necessaria di indispensabili equilibri. I bianco-azzurri di mister Fabiano sono squadra solida, scorbutica, insidiosa, sorniona con un curriculum esterno molto significativo: imbattuti in trasferta fino al 16 novembre, vittorie su campi importanti come Perugia e Giulianova e cinque pareggi contro avversari temibili (Chieti, Aversa) hanno poi ceduto al cospetto dell'Aprilia e dell'Ebolitana. Praticano un calcio essenziale, speculare: pressing sui portatori di palla, ripartenze, aggressività, corsa, carattere e cuore. Hanno conservato e riconfermato gli autori di una storica promozione, inserendo in ogni reparto calciatori di sicuro affidamento e di riconosciuta esperienza. Davanti al giovane e rassicurante Fiory, un '90 ex Casale, in difesa schiera sugli esterni i confermatissimi "under" Nocerino ('92) e Castellano ('91), rientrerà dalla squalifica il leader Salvati che farà coppia al centro con il tignoso Riccio o con il più agile Esposito. Un reparto non certamente invulnerabile visto che ha subito già 26 reti, non dovrebbe rappresentare un ostacolo insormontabile per i vari Fava, Orlando, Galizia e Scarpa. A centrocampo i due interni, di discreto spessore tecnico e di grande intensità agonistica, saranno il carismatico Manzo e l'efficace ed ordinato Tarascio, sugli esterni agiranno i mobilissimi Improta ('91) e Sandomenico ('90), costanti nei rientri ed agili nel ripartire. Se gli esterni azzurrostellati supporteranno i centrali di centrocampo non dovrebbero avere difficoltà a prevalere, il tutto è riconducibile alle problematiche tattiche già evidenziate. Assente l'infortunato Incoronato, l'attacco arzanese schiererà l'astuto ed imprevedibile Carotenuto (8 gol) al fianco, presumibilmente, del potente ma deludente e prevedibile Fragiello. Le alternative potrebbero essere, in avanti, il giovane Tenneriello un '91, in gol domenica scorsa, ed il '92 Mascolo, calciatore molto interessante e di ottime prospettive, a centrocampo, il giovanissimo Perna ('95) o il '93 Caldore, tutti provenienti dalla scuola calcio Mariano Keller gestita da Salvatore Righi, attuale d.g. del club. Una buona squadra contro la quale la Paganese DEVE assolutamente vincere: la qualità, lo spessore tecnico dei singoli, la duttilità e, perchè no, una buona dose di umiltà ed una maggiore applicazione tattica, dovranno essere le armi in più di una squadra che non può continuare ad essere modesta comprimaria perche possiede mezzi, capacità ed uomini per ritornare vincente protagonista.

Carlo Vitiello per paganese.it - rubrica Sotto la lente del direttore