Rubrica La Paganese vista da...Nocera
L’unica nota positiva delle tre gare in una settimana, giocate dalla Palumbo band, e che hanno regalato la miseria di tre punti contro il Fondi, acciuffati peraltro per i capelli anzi per la zampata di Luca Orlando, è la speranza di una risalita.
Quando si tocca il fondo a Fondi, contro l’Aprilia e scusate il voluto gioco di parole, non si può fare altro che riemergere dal fango, in quanto peggio, credo dopo l’ammutinamento calcistico, totale di un’intera squadra, non si possa fare.
E’ umanamente e sportivamente impossibile ripetere una prestazione del genere che i colleghi laziali che l’hanno seguita non riuscivano a decifrare.
Bene l’ha diagnosticata Palumbo, con un aggettivo che vale per tutti: “Penosa”.
I primi segnali avuti nella difficile vittoria conseguita contro l’ex Capuano erano il preludio alla prestazione incolore e ricca di errori nel turno infrasettimanale contro il Lamezia.
Nulla però faceva pensare alla disastrosa prova offerta contro la “Corazzata Aprilia“ che ha asfaltato i nostri azzurri incapaci di reagire, senza mai tirare in porta nemmeno una volta.
Una squadra, lontana parente di quella non ammirata, ma comunque capace di avere spirito di applicazione, nella prima parte di campionato, che ha tenuto testa a tutte sino al giro di boa.
Il capitano Fusco non aveva mai assistito a una prestazione del genere nella sua carriera, sperando che sia di monito per il prosieguo del campionato.
Ora bisogna fare un altro discorso però: Che intende fare una squadra che mentalmente, fisicamente, come sottolineato dagli stessi protagonisti, è scarica e in capace di ripartire scivolando sempre più giù in classifica mettendo a rischio anche i play-off? La risposta l’attendiamo dagli stessi protagonisti e la possono fornire solo attraverso una maggiore applicazione e abnegazione al lavoro.
Ma ci sono le condizioni? Altra domanda che mi sovviene. Ho visto, nel filmato del servizio di Fondi, gente che cadeva ai piedi degli avversari, non riuscendo a contrastare, a lottare a giocare a tirare. Il cambio tecnico e la precaria condizione fisica, figlia di una scellerata preparazione durante le feste natalizie, hanno acuito i problemi derivanti dal dover assimilare nuove idee tattiche e schemi rivoltati come un calzino per carenza di uomini a centrocampo. Tutte valide scusanti ma che cozzano nel dover assistere a una resa incondizionata come nelle gare con Lamezia e Aprilia.
Nella vita, come nel calcio,si può sempre ripartire e speriamo, cancellando le ultime prestazioni, che si possa farlo, per non dilapidare il patrimonio play-off. L’invito allora, anche se inascoltato, è quello di recarci ancora al “Torre” e sostenere la casacca azzurra in questo delicato momento, unendo le nostre voci a quelle della Gioventù che da venti anni sostiene il vessillo azzurro stellato, formulandole gli auguri più sinceri di buon compleanno!
Peppe Nocera per paganese.it