22.3.12

Il pareggio interno con l'Ebolitana lancia segnali allarmanti.

Il percorso, le prestazioni, i risultati, della Paganese offrono sempre numerosi spunti per commentare e valutare l'altalenante ed enigmatico campionato degli azzurro stellati. Due exploit esterni avrebbero potuto rappresentare un inversione di tendenza, un segnale di ritrovata continuità. Puntuali sono arrivate le smentite, due risultati negativi in casa hanno vanificato la rincorsa ed il raggiungimento del pur minimo obbiettivo finale. Ma sono le prestazioni come quella di domenica contro l'Ebolitana che lasciano interdetti e lanciano segnali allarmanti. Si attendevano certezze e conferme, sono emerse, invece, altre perplessità, qualcuna inattesa ed imprevedibile, che vanno a moltiplicare dubbi, interrogativi e paure. Si faceva affidamento sul recupero definitivo di Fava, sulla conferma del momento magico di Scarpa, sulla continuità realizzativa di Orlando, sulla ritrovata solidità difensiva, sul dinamismo e la generosità di Tricarico e Nigro, sulla costante insidiosità di Galizia. Tutte certezze consolidate e da consolidare ma è bastata un'Ebolitana attenta, determinata, grintosa e compatta per far riaffiorare limiti, per far riapparire fantasmi ed interrogativi irrisolti. Troppa leggerezza e superficialità nel gestire il risultato, assenza di lucidità e manovra troppo prevedibile e monocorde. Non è una novità più per nessuno, ormai, che la Paganese cerca continuamente ed ossessivamente i suoi due impareggiabili esterni offensivi, difficile per tutti, contenerli e limitarli, ma, se e quando ci riescono, la manovra offensiva azzurra diventa prevedibile ed involuta. Non si può certamente pretendere che i due centrocampisti interditori supportino anche la fase creativa ma sarebbe auspicabile che almeno i due esterni difensivi partecipino con continuità alla fase di possesso cercando i tempi giusti per sovrapporsi, sfruttando le verticalizzazioni ed i movimenti a rientrare di Galizia e Scarpa. Non essere lenti, prevedibili e ripetitivi è prerogativa di grande squadra. La Paganese ne ha le potenzialità ma sta evidenziando non solo limiti nelle iniziative offensive ma anche marcate deficienze difensive. Domenica scorsa, ma anche nelle più recenti prestazioni, sono apparse, evidenti e penalizzanti, le difficoltà e le sofferenze difensive soprattutto sugli esterni. Il tutto è stato ed era stato sempre mascherato dalla puntuale prodezza del singolo ma da qualche gara tutto ciò sembra non essere più sufficiente a limitare il rischio di non raggiungere con tranquillità i play-off. Sembrava fatta invece bisognerà ancora lottare ma con la voglia e la cattiveria agonistica che domenica scorsa hanno messo in campo i rivali eburini. Bisognerà ritrovare l'umiltà dei forti, la determinazione, le motivazioni giuste per esaltare e far prevalere le indubbie qualità superiori. La prossima trasferta di Chieti è un appuntamento da non fallire, non sarà gara decisiva ma molto significativa dal punto di vista mentale. La Paganese DEVE ritrovare convinzione, compattezza ed equilibrio, il carattere e la voglia di ritrovarsi, di tornare a credere nei suoi enormi valori potenziali e metterli in campo senza fermarsi ed arrendersi mai. Solo cosi riuscirà a limitare un avversario vivo, pimpante, autoritario, insidioso e motivatissimo. Gli ambiziosi abruzzesi sono a due punti di con una gara in meno, vorranno vincere sfruttando anche il calore ed il supporto del pubblico amico, l'"Angelini" ribollirà di entusiasmo per una squadra che, dopo un inizio incerto, li sta facendo sognare traguardi impensabili. Il bravo Paolucci dovrà rinunciare all'apporto di due calciatori fondamentali: il centrale difensivo Pepe ed il possente terminale offensivo Lacarra, ma potrà fare affidamento su un gruppo compatto ed omogeneo dove non mancano giovani interessantissimi ed affidabili calciatori di categoria. Fra i pali sta facendo benissimo Feola ('91) la coppia centrale difensiva sarà composta dai giovanissimi Malerba e Migliorini (entrambi '92) una coppia molto ben armonizzata e per niente inaffidabile. Certo al cospetto di calciatori come Orlando e Fava, qualche problema dovrebbero e potrebbero averlo...! Gli esterni difensivi Bigoni e Serpico (due '90) completeranno un reparto che sembra troppo giovane ma ha già acquisito mestiere e convinzione. A centrocampo Amadio e Del Pinto assicurano qualità interditive e discreta creatività a supporto di un trio di fantasisti molto temibili, rapidi, veloci ed incisivi: il navigato Fiore, l'imprevedibile Alessandro, ed il mancino Berardino. Terminale offensivo sarà l'interessante Anastasi ('90) che certamente non farà rimpiangere lo squalificato Lacarra più esperto ma molto meno mobile. Squadra giovane, sulla carta non irresistibile ma le partite si giocano sul campo e non bastano solo esperienza e superiori potenzialità bisognerà arricchirle con la determinazione, la voglia di lottare, tanta rabbia agonistica, grande concentrazione, carattere e cuore.

Carlo Vitiello per paganese.it