Rubrica Sotto la lente del direttore su paganese.it
Chi scrive e parla di calcio dovrebbe essere sempre molto prudente ed accorto nell'esprimere giudizi e sentenziare sul percorso di una squadra e sugli elementi che la compongono. Ciò che appare certo ed esaltante oggi può trasformarsi in deludente realtà domani, una vittoria può cancellare dubbi e perplessità, un'incoraggiante prestazione individuale può indurre a fantasticare su potenzialità tecniche ancora inespresse.
Due vittorie in trasferta, contro avversari non facili, hanno clamorosamente smentito "la certezza" che gli azzurrostellati siano troppo remissivi fuori casa, la sconfitta interna col Gavorrano ha rappresentato "la conferma" che la squadra ha sofferenze tattiche e mentali che ne hanno frenato e limitato potenzialità ed ambizioni.
Inutile soffermarsi ancora su ciò che poteva essere e non è stato, ora, al di là di qualche "stella" o presunto fenomeno che potrebbe anche rivelarsi una piacevole ed imprevedibile realtà, la Paganese deve cercare, trovare e consolidare altre certezze, deve acquisire continuità e convinzione, migliorare ed esaltare i valori individuali e di squadra.
Nonostante la giustificata prudenza di mister Palumbo i play-off saranno centrati. Importante sarà affrontarli col piglio giusto, la determinazione e la voglia di regalarsi e di regalare uno splendido sogno a chi li segue e li sostiene con immutato calore ed a quanti non hanno mai smesso di credere nei grandi ed impareggiabili mezzi tecnici della squadra.
Anche a Mugnano la coppia Fusco-Pepe ha confermato la sua solidità, Balzano sta ritrovando la forma migliore, Tricarico e Nigro possiedono esperienza e personalità tattica, Scarpa e Galizia sono, indiscutibilmente, calciatori di altra categoria e Orlando è lo spietato ed infallibile terminale offensivo che sta impreziosendo la sua magica annata con reti che rappresentano la sintesi di rabbiosa voglia di arrivare, opportunismo, rapidità, cinicità e concretezza.
In presenza di tali certezze non si corre il rischio di sbilanciarsi in giudizi affrettati ed imprudenti ma le certezze bisogna arricchirle ed integrarle. In questa ottica sarà importante il definitivo recupero mentale e fisico di Fava, elemento insostituibile nello scacchiere offensivo azzurro, e la ricerca di una condizione atletica accettabile di De Martino che darebbe al tecnico la possibilità di un atteggiamento tattico camaleontico ed apportare più equilibrio e maggiore copertura nella fase di non possesso.
Intanto domenica prossima bisognerà battere l'Ebolitana, bisognerà evitare cali di tensione, moltiplicando concentrazione e rabbia agonistica che, supportate da mezzi tecnici superiori, daranno la spinta decisiva per vincere e per avvicinarsi sempre di più ai play-off.
Gli eburini stanno attraversando un momento tecnico e societario molto poco rassicurante, hanno necessità assoluta di raccogliere punti per evitare il ritorno fra i dilettanti. Le incertezze societarie li hanno privati di calciatori affidabili ed esperti, sono arrivati un nuovo tecnico e giovani di belle speranze che, nonostante lo slancio ed una vigorosa generosità, hanno limitate speranze di un pur auspicabile rilancio.
Ma è un derby e bisogna diffidare, potrebbero moltiplicare gli sforzi ed annullare il troppo evidente gap tecnico mettendo in campo carattere, determinazione, ardore e rabbia agonistica.
Con queste armi domenica scorsa hanno frenato l'ambiziosa Aprilia, sperano di potersi ripetere a Pagani confermando lo stesso assetto tattico e gli stessi interpreti. La squadra di Marino schiera un reparto difensivo affidabile sul piano potenziale ed individuale: il portiere Nicastro, i centrali difensivi De Pascale e Perricone gli esterni Venneri ('91) e Gaveglia possiedono buoni mezzi fisici e tecnici ma hanno subito già 50 gol. Le cifre dicono che peggio di loro ha fatto solo il Celano!
A centrocampo dopo gli addii di Nigro, Sekkoum, Toscano ed Esposito, manca esperienza, personalità e qualità, i giovani Nazzani ('90) e Perrino ('92) pur promettenti e generosi assicurano una sufficiente copertura ma non il giusto equilibrio e la necessaria sagacia tattica. Il reparto è completato dall'interessante e generosissimo Corsino ('91) dal più navigato Giurdanella o dall'incontrista Liguori (ex Angri). Le velleità offensive ebolitane fanno affidamento sulle iniziative del prorompente Broso ('91) sul discontinuo Pignatta o nell'ultimo arrivato Lo Coco, un terzetto troppo sterile e poco temibile considerando che, sempre dopo il Celano, compongono il peggior attacco del girone.
Le cifre sono queste e non ingannano ma una partita di calcio può essere decisa dall'imponderabilità degli episodi, dalla forza della disperazione, dal clima diverso e particolare che aleggia in ogni derby.
La Paganese non dovrà sottovalutare questi aspetti, le insidie non mancheranno ma gli azzurrostellati hanno troppa fretta di raggiungere il traguardo degli spareggi e cercano la conferma di avere la forza e la capacità di migliorarsi e di vincerli.
Carlo Vitiello per paganese.it