PAGANI (SA). Sarà decisivo, e lo si sapeva, lo scontro diretto di domenica contro la Vigor Lamezia. Lo sarà ancora di più dopo il pareggio raccolto dal Catanzaro al “Marcello Torre”. Non riescono a fare bottino pieno in terra salernitana gli uomini di Cozza, apparsi leggermente sottotono rispetto alle ultime uscite. Davvero poco quanto sciorinato dal Catanzaro che, sostenuto da oltre duecento irriducibili tifosi, produce poco ed ottiene un punto non del tutto meritato. Notevole la differenza di valori in mezzo al campo, con la Paganese che ha sopperito alle lacune tecnico-tattiche con tanta abnegazione. Per il Catanzaro il rammarico di non aver saputo gestire un vantaggio più fortunoso che costruito e non aver saputo sfruttare la superiorità numerica nell’ultimo quarto d’ora. Cozza pensa all’imminente e decisiva sfida contro la Vigor Lamezia, che potrebbe influire tanto sulla promozione diretta di una delle due. Per questo l’ex fantastista della Reggina decide di apportare alcune modifiche all’undici base, già privo dello squalificato Maisto e dell’infortunato Carboni. Quadri, come da pronostico, si accomoda in panchina, così in mezzo al campo al fianco di Giampà agisce l’argentino Ulloa. Mariotti viene abbassato sulla linea difensiva e fa spazio a Gigliotti sull’out destro di centrocampo, mentre nel tridente offensivo Bruzzese rileva D’Anna. Iniziale panchina per Sirignano, mentre per il resto, confermata la formazione della vigilia, con Masini terminale offensivo. Sul fronte opposto, Palumbo deve fare i conti con la solita emergenza e deve rinunciare in extremis anche a Tricarico. Recuperato Fava che si posiziona al centro dell’attacco accanto al bomber Luca Orlando. Il calcio giocato ritorna dopo essersi fermato lo scorso week-end per la tragedia di Piermario Morosini. Sugli spalti c’è grande commozione durante il minuto di raccoglimento, svoltosi in un silenzio surreale. Il Catanzaro mette subito le cose in chiaro, macinando un grosso possesso palla, che però produce poco in tema di tiri in porta. Ma la prima occasione da rete la costruisce la Paganese, con un calcio piazzato al 7’. Punizione dalla trequarti di Scarpa, spiovente che trova Agresta sul secondo palo, il quale colpisce di testa con la palla che attraversa tutta la linea di porta senza trovare deviazione alcuna. Il gol fallito rinvigorisce i padroni di casa, che nei minuti successivi prende in mano il pallino del gioco e gestisce la manovra, ma vale lo stesso discorso fatto per il Catanzaro nella fase iniziale del match. Cozza è costretto al primo cambio poco prima della mezz’ora: il rientrante Esposito accusa un fastidio e lascia il posto a Bugatti. Il tridente offensivo si trasforma così in un tandem, con Bruzzese alle spalle dei due centravanti Masini e Bugatti. Bisogna attendere 32 minuti per annotare la prima vera palla gol dei giallorossi, nata da un corner. La difesa azzurrostellata respinge corto, Gigliotti calcia col destro dal limite, trovando la respinta coi pugni di Robertiello, poi Ulloa spara alto da fuori. Il Catanzaro prende coraggio e 3’più tardi passa in vantaggio, proprio col neo entrato Bugatti. Traversone dalla sinistra di Squillace, indecisione fra l’estremo difensore Robertiello e il difensore Loiacono, la palla resta lì e per il puntero argentino è un gioco da ragazzi ribadire in rete. La Paganese parte col piede sull’acceleratore nella ripresa e macina gioco a volontà. Il Catanzaro viene annichilito e non riesce a rialzare la testa. Al quarto d’ora, su una palla innocua, Mariotti stende Scarpa. Vibranti le proteste degli ospiti, con la panchina particolarmente incandescente. I calciatori in maglia giallorossa si riversano tutti attorno al signor Pasqua, il quale è irremovibile. Dal dischetto si presenta lo stesso Scarpa. Mengoni si distende, nonostante la conclusione centrale del fantasista azzurrostellato, e il pareggio è cosa fatta. L’undici di Palumbo è ringalluzzito dal pari e costringe gli uomini di Cozza a ripartire in contropiede. Per questa ragione, l’allenatore calabrese richiama in panchina Gigliotti e manda in campo il veloce Corso a dar manforte alle folate offensive dei giallorossi. Poco prima da registrare un assolo di Neglia, che esplode un mancino dal limite, sul quale Mengoni fa buona guardia. È proprio il giovane esterno classe ‘92 del Catanzaro a rimettere le cose nel verso giusto per i suoi. Il 20enne centrocampista fugge via sull’out destro e costringe Pepe a stenderlo. L’ex difensore del Siracusa si becca il secondo giallo e viene spedito anzitempo negli spogliatoi. L’arbitro l’aveva già graziato nel primo tempo per un presunta testata a Bruzzese. Cozza allora prova a vincerla nel quarto d’ora finale, così Romeo fa rifiatare uno stremato Bruzzese. Palumbo si difende ed inserisce il centrale Sicignano, richiamando in panchina l’attaccante Orlando. Il forcing calabrese, però, non sortisce nulla, se non un tiro di Narducci dalla distanza, si oppone Robertiello. La beffa per i ragazzi di Cozza viene evitata dal numero uno Mengoni, che in pieno recupero respinge una insidiosissima bordata da distanza siderale di De Martino, abile a coordinarsi fra una selva di maglie. L’impressione è che domenica ci sarà bisogno di altro, molto altro.
Marco Ferraioli - www.giornaledicalabria.it