La sua Vigor Lamezia ha già superato ogni record. Tra
punti totalizzati, imbattibilità casalinga e miglior difesa della
categoria, manca solamente la classica 'ciliegina sulla torta'
rappresentata dalla conquista della promozione in Prima Divisione che,
qualora venisse centrata, rappresenterebbe un traguardo storico,
certamente alla portata di questa squadra e di questa piazza che quanto
attaccamento e passione meriterebbe ben altri palcoscenici. Massimo Costantino
è l'autore di questo mezzo miracolo: fallito il sogno della promozione
diretta, la sua Vigor prova comunque a centrarla attraverso i play-off.
Primo step: vincere la gara di ritorno contro la Paganese dopo la
sconfitta di misura maturata all'andata. TuttoLegaPro l'ha intervistato in esclusiva.
Mister, la trasferta di Pagani ha sicuramente lasciato tanto
amaro in bocca per come si era messa la partita però i suoi hanno
dimostrato quella lucidità e, soprattutto, quella condizione fisica che
ora lascia ben sperare....
"Quella di domenica scorsa è stata indubbiamente una gran bella
gara, molto vivace e combatutta fino alla fine e sono certo che i 3500
tifosi presenti sugli spalti se ne sono tornati a casa divertiti ed
entusiasti per quello che entrambe le squadre hanno espresso, allietati
anche da tanti colpi di scena che si sono susseguiti".
Allude per caso ai due legni centrati e agli episodi dubbi in area di rigore non sanzionati?
"Esattamente. Ma ho già esternato le mie considerazioni in quel
post-gara e non intendo affatto ritornare su quei determinati episodi.
La mia testa è unicamente proiettata alla gara di ritorno".
Dove vi basta vincere con qualsiasi risultato per poter accedere alla finale...
"Sì ma non sarà affatto facile perchè la Paganese ha dimostrato di
essere una grande squadra. Io sono altresì convinto che i miei
disputeranno un ottimo match, alla luce dei tanti aspetti positivi messi
in mostra domenica scorsa a Pagani e, non da ultimo, dell'ottima
condizione fisica che la squadra ha dimostrato di possedere. Questo mi
fa ben sperare".
Che partita sarà quella di domenica prossima?
"Un match non facile. La Paganese avrà due risultati su tre a
disposizione, noi uno solo. Avremo 90' per stabilire il nostro destino,
ripartiremo dalla buonissima prestazione di Pagani dove ho visto una
squadra combattiva e determinata a vincere e centrare la finalissima. So
che non sarà facile ma possiamo farcela perchè questi ragazzi hanno
dimostrato ampiamente di meritare il palcoscenico della Prima
Divisione".
Nell’altra sfida play-off, Aprilia-Chieti è terminata 2-2. Chi
spera di incontrare nel caso in cui la sua Vigor riuscisse a passare il
turno?
"Sono due ottime squadre, per noi non fa differenza alcuna. Il problema è riuscire ad affrontarne una delle due!"
Comunque vada a finire, che voto attribuisce alla sua squadra per il cammino fin qui effettuato?
"Al momento 9, che potrà diventare 10 in caso di promozione.
D'altronde nessuno aspettava da noi un simile risultato, essendo partiti
con una squadra molto giovane e con altri obiettivi nella nostra testa.
Di fatto, abbiamo superato noi stessi, essendo riusciti a incanalare 12
vittorie consecutive in casa, dove manteniamo l'imbattibilità e
sfoderare prestazioni difensive pazzesche che ci hanno fruttato il
premio della miglior difesa della categoria. In questo momento stiamo
raccogliendo i frutti di una grandissima programmazione ma non siamo
affatto appagati, essendoci posti come obiettivo attuale la vittoria di
questi play-off".
Quale è il ricordo più piacevole e quale quello più aspro di questo campionato?
"Sembrerà pazzesco ma non smetto di ripensare al coro dei nostri
500 tifosi accorsi a Pagani i quali, nonostante la sconfitta, al termine
dell'incontro hanno continuato a cantare il coro "vinceremo noi",
dimostrando grande attaccamento a questi colori e, soprattutto, tanto
tanto ottimismo. E' il ricordo più piacevole perchè hanno capito che noi
ce la stiamo davvero mettendo tutta per ccercare di regalare a loro
questo sogno; inoltre è stato un coro quasi inaspettato perchè dopo una
sconfitta non immaginavamo minimante potessero incitarci in quel modo.
D'altro canto, è anche il ricordo (definiamolo) più triste perchè adesso
dobbiamo ripagare questo loro affetto andando a vincere la gara di
ritorno".
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