Non assistevo ad una partita della mia amata Paganese da circa due anni. L'occasione di Viareggio era ghiotta e ho voluto far provare il brivido azzurrostellato anche a mia figlia Sofia, undicenne, tifosa paganese naturalmente. Poverina, poteva andargli meglio e oggi ha dovuto più volte coprirsi gli occhi, specie nel primo tempo, in cui i viareggini ci hanno letteralmente surclassato dopo un avvio promettente degli undici di Grassadonia.
La Paganese, appunto, ha giocato venti minuti, poi il buio. Il Viareggio è stata la sola squadra in campo fino alla fine del tempo. E dato che molti, a Pagani, considerano le zebre una delle peggiori compagini del giorne, c'è davvero da mettersi le mani nei capelli. Solo l'imprecisione degli avanti viareggini e un paio di miracoli di Robertiello hanno evitato l'umiliazione.
Altro film nella ripresa, dopo le strigliate di Grassadonia nello spogliatoio che hanno messo più pepe nelle gambe dei ragazzi oggi in maglia rossa. La riscossa è stata anche favorita da un calo fisico e psicologico dei viareggini, dovuto forse alla sazietà con cui erano andati al riposo. Così Scarpa ha illuso i pochissimi tifosi giunti allo stadio Dei Pini con una ribattuta dopo un rigore sbagliato da lui stesso.
Ma il pareggio non è arrivato anche perchè gli uomini di Cuoghi hanno ripigiato sull'acceleratore per evitare la beffa.
Il migliore della Paganese nel primo tempo Calvarese. Nella ripresa Tortori. I peggiori, tanti.
Fossi stato in Grassadonia avrei inserito subito al 46esimo il folletto Tortori che da solo ha fatto di più degli altri suoi colleghi d'attacco. Si è visto qualcosa anche con l'ingresso di Girardi, l'ex torre tarantina.
In sostanza: meglio Tortori e Girardi di Fava e Orlando.
Secondo me c'è da lavorare molto sul modulo. Franco e Soligo non ce la fanno da soli a tamponare. Io proporrei, per le trasferte, un più rassicurante 4-5-1 con Romondini al posto di una delle due punte. E per le partite in casa un 3-5-2.
Ma soprattutto ci vuole più grinta. O se preferite, più kazzimma. Che a Viareggio è rimasta negli spogliatoi.
Enrico Porro
Nelle foto: mia figlia Sofia in tribuna stampa, le squadre dopo l'ingresso in campo, io e Ciarcià a fine partita.